Oggi il 24.8.12 su La Repubblica intervista al segretario Bersani.
Sulla legge elettorale dice:
“Oggi un accordo non c’è ancora, ma da parte nostra c’è la disponibilità a chiudere in fretta. Naturalmente, non rinunciamo ai nostri due paletti.
Primo: la sera in cui si chiudono le urne il mondo deve sapere chi governa, altrimenti ci travolge uno tsunami.
Secondo: i cittadini devono scegliere chi mandare in Parlamento. In concreto, questo significa due cose.
Ci vuole un premio di maggioranza ragionevole, e il 15% lo è, perché sarebbe curioso che il Pdl che nel 2005 ha introdotto una premialità sconosciuta in Occidente oggi dicesse no a una premialità decorosa.
E poi ci vuole una quota significativa di collegi uninominali, per ricreare un legame tra elettori ed eletti”.
Molto bene ne prendiamo atto con soddisfazione sperando che a queste dichiarazioni seguiranno azioni coerenti del mio partito.
Il rischio è una legge elettorale a scatola chiusa molto peggiore del porcellum nonostante provino in tutti modi a giustificare questo scempio.