Io temo che Bersani non sarebbe un buon revisore della spesa pubblica. Per lui, i soldi dei Comuni servono sempre e solo a fornire servizi e pagare stipendi e i rimborsi ai partiti difendono la libertà di associazione politica.Temo invece che parte dei soldi spesi dai Comuni e la maggior parte di quelli spesi dai partiti siano mal spesi. Troppe volte i soldi pubblici vengono usati dagli amministratori, che sono pur sempre uomini di una parte politica, per coltivare il proprio orticello, con assunzioni, erogazioni, patrocini, e così via. Peggio mi sento per quanto riguarda i partiti, veri e propri centri di potere che hanno perso moltissimo del loro portato ideologico e ideale e sono solo macchine da guerra elettorali.Che idee nuove ci si può aspettare da chi mantiene questi reperti fossili del concetto di partito? Da chi difende a spada tratta i rimborsi elettorali? Pronto a difendere le spese, meno i cittadini. Inoltre, una volta tanto pensare anche a chi soffre una pesante crisi economica, in questo momento che spinge fino al suicidio, magari tagliando o riducendo quelle spese non troppo utili che gravano sui cittadini? Perchè non accettare una norma che prevede la rateizzazione, pesando di meno sulle finanze degli italiani, anche in considerazione dell'ipotesi Fassina di una maggior quota riservata ai Comuni? E perchè non gravare meno sulle spalle degli elettori, riducendo fortemente il rimborso?Passi per i Comuni, anche se dovrebbero rivedere certe spese ingiustificate, ma per i partiti bisognerebbe tornare al tempo in cui erano gli iscritti e i simpatizzanti che li mantenevano, non come adesso in cui l'80-90% dei finanziamenti vengono dai soldi pubblici.
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