Bertusi e il finto rinnovamento del Pdl: non si salvano neanche i sindaci

Creato il 20 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Non ci sono i soldi, non si può far niente senza i soldi, come faccio. Lettere dei sindaci ai cittadini: scusate ma se lo Stato non mi dà i soldi, non sono in condizione di amministrare. Fantasia zero. Iniziativa zero. Attesa di soldi pubblici. Esito: nulla, anzi degrado dell’esistente. Il vicecoordinatore provinciale del Pdl Fabio Bertusi, nel cui Comune per una scelta anche sua si è fatta una fatica tremenda ad approvare il bilancio, poiché la maggioranza stessa aveva timore di approvarlo, propone di candidare alle regionali gli amministratori, come risulta dal giornale degli agricoltori. Fenomenale! Gli amministratori che non fanno nulla contro gli stoccaggi di metano, il biogas, la cementificazione, le colate d’asfalto, la speculazione edilizia, la finta nuova sanità dei centri di servizi sanitari passati per ospedali? Amministratori che si sono giovati della spinta delle tv, del berlusconismo, dal quale non hanno mai preso pubblicamente le distanze, delle cordate formigoniane, ora sarebbero il nuovo modello? Anche se sono giovani sono vecchi come il loro capo, che è ancora Berlusconi. Questi sono da candidare? Gli Amore, i Bottini, i Perri che nulla hanno fatto per la trasparenza, la partecipazione, il rispetto del voto popolare, anzi hanno lavorato per i ricchi e i potenti? Quelli come Denti alle regionali? Quelli come il sindaco di Cappella Cantone Tadi, pronto a incassare una lauta compensazione da Cavenord? Gli amministratori di Gussola e il loro mega allevamento avicolo con centrale energetica? I sindaci che sono usciti dalle unioni comunali? Quelli che lasciano deperire i centri storici per favorire gli amici costruttori? Quelli che non fanno nulla contro l’inquinamento, anche nel loro paese, dove crescono bambini che sono le prime vittime? Il sindaco Guarneri che non vede l’ora di privatizzare l’acqua? O Jotta e la sua battaglia poltrona per poltrona, anche per Luigi Mille, già sotto processo? O Bertusi il cui Comune solo dopo molte traversie, errori e tanta confusione è riuscito ad approvare il bilancio preventivo 2012, proprio perché l’ex ragioniere capo è stato chissà perché spostato dal suo incarico? O gli amministratori inquisiti? O quelli che mettono in programma solo i lavori di ristrutturazione del cimitero?

Ma da parte dei sindaci nessuna capacità di coinvolgere i privati? Il famoso principio di sussidiarietà serve solo al circuito chiuso, esclusivo, affaristico, spesso fino fuori dalla legalità, di Comunione e Liberazione e della Compagnia della Opere? Ma capovolgendo questo principio profondamente sbagliato (perché mai la pubblica amministrazione deve solo legittimare quello che fanno i privati senza controllarli? Non esiste più legge, giustizia, sono becero “amore del territorio”, stesso identico principio che animava il nazionalsocialismo?), capovolgendo il principio di sussidiarietà c’è la possibilità di ideare, creare, coinvolgere, far partecipare. Grande esempio: le Olimpiadi di Londra sono state realizzate grazie al lavoro di 6mila volontari. Sebastian Coe, all’inizio del discorso conclusivo, ha elogiato per primi loro.

Spirito d’iniziativa non significa però far lavorare gratis per amor di patria o per la gloria. Vuol dire far partecipare. Ricordando che la cosa pubblica è di tutti non dovrebbe essere così complicato, quando le idee sono buone. Si nota ad esempio il Comune di Crema che sta attivando numerose iniziative in sinergia con i privati e le associazioni. E che non ci sono stati piagnistei come in tanti altri Comuni. Preso atto della situazione, gli amministratori hanno programmato e deciso, bene o male.


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