Besiege – Datemi un sandbox e vi distruggerò il mondo

Da Videogiochi @ZGiochi
di Ivan "Kira90kk" Borriello

Sandbox, l’ultima frontiera degli indie, un genere che rappresenta una sorta di vera e propria “scatola delle meraviglie”, in grado di donare al giocatore finale un’esperienza che si estranea dai canoni prestabiliti di generi ormai conosciuti. Videogiochi che vanno oltre le barriere imposte da uno storyline predefinito che ci impone di percorrere binari diretti in un’unica direzione. In questo articolo vi parleremo dell’ennesimo sandbox giunto a noi tramite Accesso Anticipato e sviluppato dai giovani ragazzi di Spiderling Studios. Besiege è un’esperienza che all’occhio, risulta semplice e poco ricercata, ma al tempo stesso dà al giocatore un misto di gioia e assuefazione, che riporterà indietro nel tempo tutti quei fortunati che vorranno provare questo gioco, facendogli ricordare la propria infanzia, dove pochi mattoncini Lego e tanta fantasia rendevano pieni di gioia pomeriggi altrimenti piatti e monotoni. Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa sono riusciti a creare gli sviluppatori e cos’è veramente Besiege.

La scatola dei giochi

Innanzitutto, bisogna dire che qui si va a parlare di un genere che ancora deve farsi capire a pieno, basti pensare che proprio Minecraft, ci ha messo il suo tempo a farsi amare da un nutrito gruppo di fan. Poi sappiamo com’è andata e proprio quest’ultimo è stato il fulcro attorno al quale hanno gravitato tutti i prodotti usciti successivamente. Quindi dove prima bastava dare un mondo senza confine al giocatore, senza dirgli nel dettaglio cosa fare ma dicendo solo “va e divertiti”, ora si cerca di rendere tutto il più innovativo possibile tentando di non copiare i prodotti più sfruttati, cosa che comunque è sempre risultata estremamente complessa agli sviluppatori. D’altro canto Besiege riduce davvero all’osso questo modo di creare videogiochi. La struttura che ne sta alla base è elementare quanto azzeccata. I ragazzi di Spiderling Studios hanno preso tutta una serie di strumenti, all’apparenza innocui, e hanno dato la possibilità al giocatore di risolvere compiti semplici come distruggere un castello o una fattoria, ma senza imporre limiti allo svolgimento di tale missione. Grazie a questo tipo di idea, si è sviluppato un prodotto così affascinante che difficilmente accantonerete in qualche anfratto nascosto del vostro computer.

Una volta avviato Besiege la prima cosa che salta all’occhio è lo stile plasticoso e stilizzato che lo rende piuttosto peculiare dal punto di vista grafico. Possiamo dire di esserci davvero sentiti come degli dèi della guerra in uno scenario completamente bianco e asettico dove spiccavano le strutture medievali, gli animali e i soldati lillipuziani che vivono in quella che un fan di Matrix definirebbe “Struttura”. Il nostro scopo finale sarà quello di portare a termine delle piccole missioni come la distruzione di edifici, lo sterminio di un esercito o il trasporto di massi o tronchi. Per far ciò ci viene fornita una carrellata di componenti all’apparenza privi di utilità, come assi di legno, armi bianche, cannoni, lanciafiamme, congegni meccanici che si muoveranno in differenti modi con l’utilizzo della tastiera e tutta una serie di ingranaggi e altri attrezzi. Questo sarà tutto quello che ci sarà concesso di sapere, considerata la mancanza di un tutorial degno di questo nome. Ma è quanto ci basta per iniziare la nostra campagna di distruzione. Non a caso ci siamo definiti dèi della guerra, perché partendo da un punto di vista stilistico e finendo allo scopo del gioco in sé, sembra proprio che quelli di Spiderling Studios volessero farci davvero sentire gli artefici del destino di un popolo in balia di un essere dal potere sconfinato, in grado di creare macchine da guerra e distruggere fortezze all’apparenza indistruttibili. Come si può ben immaginare qui si parla di una struttura di gameplay semplice ma solida, dove non sono stati imposti vincoli particolari e dove, possiamo garantirvelo, le meccaniche che incorniciano il gioco rendono lo stesso un’esperienza ludica ottima, atta al divertimento più semplice: la creazione e la distruzione. Come quando da bambini immaginavamo mondi fantastici dove un mattoncino poteva essere un carro armato e un piccolo uomo di plastica dalle mani a pinza, era un soldato eroico e implacabile.

Un mondo quasi perfetto

L’impegno profuso dagli sviluppatori in Besiege è evidente ma non è sicuramente tutto oro quel che luccica. Sono molteplici i problemi che affliggono il titolo, come una costante presenza di cali di frame, soprattutto quando a schermo si vanno a muovere macchine da guerra formate da più di una ventina di blocchi. In nostro soccorso giunge la barra della velocità che, abbassata lievemente, renderà l’azione a schermo come avvolta in una bolla di “bullet-time”; ciò garantirà al gioco di elaborare più rapidamente tutti le componenti in movimento e vi darà un’azione a schermo fluida ma rallentata. Ottima cosa se voleste ammirare in tempo reale tutte le sfaccettature del campo di battaglia proprio mentre lo si va a distruggere, ma dover abusare di questa funzione potrebbe risultare più che snervante. Inoltre abbiamo rilevato tutta una serie di mancanze tecniche e bug di ogni sorta che non staremo qui ad elencarvi visto e considerato che si parla di un gioco in via di sviluppo e che siamo certi la maggior parte di essi verrà risolta poco prima del rilascio al pubblico. Ottima invece è la resa grafica, con tutta una serie di palette di colori che non stancano, al contrario spiccano per originalità all’interno dello scenario pallido e vuoto che rende tutto l’insieme di situazioni perfettamente chiaro ed estremamente definito. Ogni struttura e personaggio saranno sempre particolareggiati da uno stile cartoonesco che non sfigurerà all’interno delle ambientazioni. Stessa cosa per le macchine di distruzione che inventeremo, sempre molto rifinite e ben inserite nel contesto. Oltre all’ottima resa grafica e a un’eccezionale scelta di soundtrack ed effetti sonori che andranno ad amalgamare tutto il lavoro degli sviluppatori, bisogna spendere qualche parola per l’incredibile cura al dettaglio utilizzata per rendere la fisica di ogni impatto ed esplosione realistica. I movimenti del vento che smuove gli alberi, le pecore che brucano e tutti i mattoncini che salteranno in aria dopo una cannonata o uno schianto saranno particolarmente ben realizzati e mai portati all’eccesso per rendere il tutto stereotipato.


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