Bestie da Fiera.

Creato il 18 febbraio 2011 da Eleonoraud
Uno dei padiglioni di Art First
Ieri ho parlato delle opere di Art First, oggi mi piacerebbe parlare delle persone di Art First: un pubblico assolutamente eterogeneo. Esperti d'arte, critici, collezionisti, professori, famiglie con bambini  - alcuni anche molto piccini, ma anche anziani. Industriali accompagnati da improbabili consorti su tacco 12, o non accompagnati e quindi in cerca - ebbene si anche la fiera è un occasione di socializzazione. Non troppi giovani, sicuramente non tantissimi studenti.
Le famiglie in fiera sono la cosa che più mi ha stupito - piacevolmente. Più che al museo è interessante portare anche i bambini proprio alla fiera, che vedano da subito l'arte del loro tempo. Tutti siamo abituati a guardare l'arte antica e quella moderna, fin da piccoli. Visite interminabili in vecchi corridoi polverosi. Che noia! Poi più cresciuti guardiamo all'arte contemporanea, se abbiamo avuto fortuna, e non la capiamo, anzi ci chiediamo che cosa ha portato l'arte ad essere ciò che è ( quindi questo implica che non sia più arte? ) e sentiamo di aver bisogno di una spiegazione. Invece no. Bisognerebbe guardare fin da piccoli il contemporaneo e scoprire che l'arte viva è proprio in fiera, in quel posto chiassoso e colorato, pieno di gente tutta diversa, dove si può mangiare, canticchiare, dove si può commentare e ridere con chi guarda insieme a te, sconosciuto o meno.
Oltre ai grandi business, ai compratori in giacca e cravatta e ai critici incapaci di prendersi gioco di loro stessi, mi piace pensare che per tutti gli altri l'arte in fiera abbia fatto anche questo: stupito, provocato, stimolato.. che abbia fatto tessere nuove reti e che guardandola il pubblico si sia fatto una grossa risata. Il gioco è una faccenda da prendere sul serio. Senza ironia la bellezza è noiosa. E allora arte in fiera, for first.