Bevagna, antico borgo di origini romane situato al margine occidentale della piana di Foligno, è un piccolo gioiello che attualmente mostra la sua struttura medievale.
Le strette strade in pietra formano un labirinto in cui è facile perdersi ad osservare la bellezza dei suoi edifici ed i colori che la vivacizzano. Potrebbe essere l’ambientazione ideale per una favola, con tanto di principe e donzella da salvare.
Delle strutture antiche che popolano Bevagna, le terme romane sono tra le più pregevoli. L’ambiente principale riportato alla luce è quello del frigidarium, un ambiente di forma rettangolare con il pavimento decorato da un mosaico a tema marino, che attinge al repertorio mitologico. Sembra quasi di vederli, gli antichi romani, mentre tramano a bassa voce a bagno nelle acque termali.
Tuttavia, credo che l’attrattiva principale del borgo sia passeggiare per andare alla scoperta degli antichi mestieri che si mostrano in tutto il loro splendore durante l’annuale Mercato delle Gaite.
Il termine gaita deriva dal longobardo Whata, guardia, ed indica i quattro quartieri nei quali era divisa Bevagna.
Proprio da questa divisione trae ispirazione la rinomata manifestazione che alla fine di giugno, nell’arco di una settimana, mette in risalto le antiche botteghe che aprono i battenti riprendendo l’attività. Erboristi alle prese con gli alambicchi, fabbri che forgiano il ferro incandescente, il profumo del pane che proviene dai forni, la carta ricavata dagli stracci o la cereria dove si producono le profumate candele in cera d’api. Questi sono solo alcuni degli antichi mestieri che si possono scoprire a Bevagna, un paese d’altri tempi.
Un luogo dove ci si ritrova lungo le vie a chiacchierare su sedie nominali, dove si può osservare la vita che scorre lenta ed imparare che l’artigianato è una risorsa da riscoprire.
Si concludono così i racconti relativi ad Umbria on the blog, nell’attesa di scoprire nuovi luoghi e sapori umbri.