Bevande dietetiche e zuccherate aumentano il rischio di leucemia

Da Dietainforma @espriweb

Il consumo di bevande dietetiche o di bibite zuccherate può aumentare il rischio di leucemia. Per la produzione delle bevande viene utilizzato spesso l’aspartame, un dolcificante artificiale che, attraverso uno studio condotto sugli animali, è stato collegato allo sviluppo della leucemia. E’ stato anche dimostrato che gli uomini che consumano le bevande dietetiche presentano un aumento del rischio di linfoma non-Hodgkin del 31% e di mieloma multiplo del 102%. Coloro che, invece, assumono bibite zuccherate hanno presentato un aumento del rischio di linfoma non-Hodgkin del 66%. Per 22 anni sono stati raccolti i dati ottenuti attraverso due studi diversi, i quali hanno condotto ai seguenti risultati: sono stati identificati 1324 casi di linfoma non-Hodgkin, 285 casi di mieloma multiplo e 339 casi di leucemia.

La percentuale di rischio di leucemia è risultata pari al 41%. Molti studi avevano in passato suggerito l’idea che l’aspartame potesse causare tumori del sangue come la leucemia, ma tutti erano stati di breve durata e quasi la totalità dei giornali si rifiutò di pubblicare una simile notizia. L’attuale studio, invece, ha seguito uomini e donne per 22 anni ed i risultati confermano la possibilità che l’aspartame possa effettivamente aumentare il rischio di leucemia.

I ricercatori hanno aggiunto alla dieta alimentare dei ratti l’aspartame, simulandone il consumo umano. Ciascun ratto è stato osservato dall’ottava settimana di vita fino alla morte. Al termine dello studio l’aspartame si è dimostrato potenzialmente pericoloso in quanto ha aumentato le probabilità di rischio di linfomi, leucemie, carcinomi della pelvi renale e dell’uretere, schwannomi maligni dei nervi periferici maschili e iperplasia dell’epitelio olfattivo.

Gli effetti cancerogeni sono stati prodotti con un apporto giornaliero di aspartame pari a circa 20 mg/kg. Gli attuali limiti fissati dai vari paesi superano abbondantemente questa dose: 50 mg/kg negli Stati Uniti e 40 mg/kg in Europa. Le implicazioni sulla salute pubblica possono essere notevoli, dal momento che l’aspartame è utilizzato in circa 6.000 prodotti e più di 200 milioni di persone consumano regolarmente questa sostanza attraverso gli alimenti, le bevande, i farmaci (come le vitamine masticabili) ed i prodotti per l’igiene (come il dentifricio). Si ricorda, inoltre, che i bambini e le donne incinte e che allattano sono tra i principali consumatori di aspartame.

L’obiettivo dei ricercatori, adesso, è quello di far modificare il limite stabilito dai vari paesi al fine di tutelare la salute pubblica.



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