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Beyond the Black Rainbow: la fantanoia

Creato il 09 settembre 2012 da Cannibal Kid
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Beyond the Black Rainbow: la fantanoia

Dopo un'ora di film, avevo all'incirca la stessa espressione...

Beyond the Black Rainbow (Canada 2010) Regia: Panos Cosmatos Cast: Eva Allan, Michael Rogers, Scott Hylands, Marilyn Norry, Rondel Reynoldson Genere: fanta-noia Se ti piace guarda anche: Solaris, Electroma, Cube - Il cubo, 2001: Odissea nello spazio
Non vi consiglierò un film come Beyond the Black Rainbow. Noioso, davvero troppo noioso per i miei standard. Sono sicuro che invece il mio blogger rivale, Mr. James Boring, lo adorerà. Ne sono sicuro. Beyond the Black Rainbow è una visione soporifera. Un film lento, spaventosamente lento, la cui lentezza vorrebbe generare tensione, mentre a me ha provocato solo gran sbadigli. Solaris di Tarkovskij, al confronto, era un film di puro intrattenimento. Che a me i film lenti piacciono pure, dico solo che Somewhere non mi ha annoiato neppure un istante (vabbè, forse un pochino giusto quando Stephen Dorff viene ricoperto di lattice e poi lasciato lì). Però qui per un'ora circa non succede davvero niente.

Beyond the Black Rainbow: la fantanoia

"Ronf, questo film fa dormire da in piedi."

Nemmeno però vi sconsiglierò Beyond the Black Rainbow. Non del tutto. Perché questo è davvero un film strano. Quando avevo perso ogni speranza, nel finale si è animato all’improvviso. Mi sbilancio dicendo che la parte conclusiva è una figata. O quasi. Non credo di essermi mai imbattuto in una visione del genere. 80% noia, 20% sorpresa finale. E così ne esce una pellicola con qualche spunto di interesse che emerge in maniera del tutto inaspettata in mezzo alle onde di un mare di noia. Non so se essere più incazzato per una prima lunghissima parte estenuante, o piacevolmente sorpreso per la breve notevole conclusione. Non lo so.
Beyond the Black Rainbow sembra, e forse lo è, un vuoto esercizio di stile. Bello esteticamente, soprattutto se vi piace lo stile 70s vintage, girato con gran cura visiva da Panos Comatoso Cosmatos, con una fotografia notevole, eppure piuttosto privo di un reale contenuto. Nonostante si tenti la strada di qualche vaga riflessione sulla ricerca della felicità, sul controllo, sul desiderio degli uomini di poter dominare gli altri, a convincere è solo la superficie, mentre i dialoghi non sono criptici. Sono inconsistenti. Non mi sento di escludere che visto accompagnato da (almeno) 10 canne questo film possa rivelare il segreto della vita, cosa c’è nell’aldilà e chissa cos’altro. Visto senza sostanze stupefacenti è solo il grande vuoto fatto film. Poteva essere il Drive della fantascienza, per i rimandi ad atmosfere fine ’70 primi ’80, e per la splendida canzone sui titoli di coda, “Anonymous” degli SSQ, che potrebbe tra l'altro essere adottata come inno dal movimento Anonymous e che sembra uscita dritta dalla colonna sonora del film di Refn. Invece finisce per diventare, sempre per rimanere all'interno dei paragoni con il cinema del regista danese, una sorta di Valhalla Rising della fantascienza, per la noia provocata.

Beyond the Black Rainbow: la fantanoia

"Pure io che sono la protagonista mi sono addormentata..."


I fan della sci-fi anni ’70 più misteriosa e senza senso lo adoreranno. Così come pure i Daft Punk, che da registi hanno realizzato una “roba” parecchio simile a questa come Electroma. Per tutti gli altri sarà solo una fortissima mazzata sui coglioni. Non è per fare il solito scurrile e maleducato di turno, è solo per dire le cose come stanno senza illudere nessuno. Perché è sbagliato dare false speranze. Come invece fa questo film che, quando si sta rianimando, quando pensi che forse non hai sprecato del tutto il tuo tempo, finisce proprio sul più bello. Come questo post (voto 6-/10)

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