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Bg Jazz 2012 / prima serata – Ode a Paolo Fresu

Creato il 24 marzo 2012 da Scribacchina

Paolo Fresu

Rientro or ora dalla prima serata del Bergamo Jazz Festival, soliti lettori. Il pensiero è ancor lì, fermo su un mazzetto d’immagini, di suoni, di parole. Sull’incantevole flicorno dell’altrettanto incantevole Paolo Fresu… mon Dieu: quale grazia! quale splendore! quale fascinosa timbrica!

“Scribacchina, sono le due passate… Andare a dormire, no?”
“Hai l’occhio smorto, si vede lontano un miglio: ti conviene staccare, così finalmente si dorme pure noi”
“A me manco piace Fresu…”.

Diamine. Mica posso tacer della serata, soliti lettori: l’urgenza di narrare mi toglie il sonno, che vi debbo dire?

Comunque, a proposito di Paolo Fresu. La sapete una cosa, giovini miei? Temo d’aver testè trovato una straordinaria somiglianza tra il bravo trombettista e il meno bravo attor Edoardo Costa (che fine avrà fatto, poi, l’eroe della soap opera italiana?). Per gli scettici, fornisco pure le prove sotto forma d’immagine-quiz ‘trova le differenze’:

Somiglianza Edoardo Costa - Paolo Fresu

Somiglianza innegabile: dal capello sal’e pepe alla rughetta nel sorriso, passando per quella zampetta di gallina che fa tanto fascino nei più che quarantenni.
Però però. Ho come il sentore che, se per l’Edoardo tale accostamento sarebbe motivo di vanto, pel Paolo l’essere affiancato a cotanto Edoardo potrebb’essere motivo d’imbarazzo. Se dunque un giorno, per caso, dovessi incrociar la strada del buon Fresu, me ne guarderò bene dal rivelargli tutto ciò.

***

23 marzo 2012

Una interessante prima serata per il Bergamo Jazz 2012, festival che quest’anno festeggia la trentaquattresima edizione. Venerdì 23 marzo i riflettori sono stati puntati su due proposte decisamente distanti tra loro: il pianista Jason Moran – fresco vincitore del referendum indetto da Downbeat (la “bibbia americana del jazz”) nelle categorie “miglior pianista”, “miglior artista jazz” e “miglior album jazz” – e il progetto “Mistico Mediterraneo” firmato da Paolo Fresu, da Daniele di Bonaventura e dal coro corso A Filetta.

Jason Moran, introdotto sul palco dal direttore artistico del Festival Enrico Rava, mostra sin da subito la propria straordinaria capacità di miscelare linguaggi e stili diversi, complici alcuni “ritratti in musica” di altrettanti mostri sacri del jazz: tra gli altri anche Fats Waller, Thelonious Monk e la splendida Billie Holiday (celebrata attraverso la lettura-rilettura di Big Stuff). Grande senso del ritmo, acuto sperimentatore, Moran ha incantato il pubblico del Donizetti con un’esibizione intensa, vissuta.

Di carattere più spirituale la seconda parte della serata. Mistico Mediterraneo è un progetto che va al di là del jazz comunemente inteso, e forse proprio per questo sorprende e affascina. C’è la raffinatezza del jazz nel flicorno e nella tromba di Paolo Fresu. C’è il fascino delle arie popolari nel bandoneon di Daniele di Bonaventura. E c’è la spiritualità, di stampo fortemente religioso – sebbene non incasellata in un’unica religione – nel coro corso A Filetta, sette voci maschili caratterizzate da estrema attenzione al dettaglio, estrema precisione e – al tempo stesso – estremo pathos. “Non vogliamo che la nostra musica sia considerata ‘polifonia corsa’: preferiamo che sia vista come musica ‘nostra’, musica sincera“. Musica senza definizione né genere, dunque, semplice emozione.
La religiosità della situazione traspare anche quando il coro scende dal palco per lasciare soli Fresu e di Bonaventura: il bandoneon diventa una sorta di organo a canne, il palco un altare, il flicorno lo strumento solista che con incantevole voce di volta in volta parla, sussurra, grida al cuore dell’ascoltatore.

I prossimi appuntamenti con il Bergamo Jazz sono fissati per oggi, sabato 24 marzo: alle 17, auditorium di piazza della Libertà, Tim Berne Snakeoil; a partire dalle 21, teatro Donizetti, Ambrose Akinmusire Quintet e, a seguire, Buika featuring Horacio “El negro” Hernandez.


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