Ebbene sì, soliti lettori: quest’oggi, niente cronaca seria del jazz festivàl di Bergamo. La Scribacchina seria m’è già partita pel regno dei sogni lasciandomi qui, sola soletta, a prologare. Diamine, mica avevo mai prologato senza testo a seguire…
E sia. Vi narrerò alla mia maniera la seconda serata del Festival. Prologo e testo saran tutt’uno.
Iniziam subito col dire ch’ero partita da casa con gioia, gaudio e tripudio: dopo jer sera (gran bei concerti, ma… signori miei, di sezione ritmica neppure l’ombra), quest’oggi parevan attendermi ben due contrabbassisti e due batteristi.
Orbene. Sarà la mia solita jella, sarà quel che volete, ma contrabbasso e batteria (e pure pianoforte, se debbo dirla tutta) della formazione dell’Ambrose Akinmusire io, dalla mia poltroncina rossa in platea, mica li ho sentiti. O meglio: son rimasta colle orecchie tese tutto il tempo, cercando di carpir le note eseguite dal giovine al contrabbasso. Vai poi a sapere se l’acustica m’ha giocato brutti scherzi e i signori dei palchi han udito suono.
Non basta: stesso problema, benché un poco diverso, si presentò nel secondo tempo della serata, protagonista la brava (e generosa, tanto generosa di voice e di soul) Buika colla sua band. Dal programma, anche qui pareva esserci in formazione un contrabbasso: immaginate quale non fu la mia gioia, soliti lettori, quando vidi invece salire sul palco un giovine di basso elettrico rivestito. Di più: non un semplice basso, ma un fretless a 5 corde. Già pregustavo la scena: lo spirito del Pastorius si sarebbe reincarnato, pel tempo del concerto, nel giovine bassista. Invece, cari miei, jella chiama ulteriore jella. L’impianto amplificazione basso, nonostante i validi tecnici che vidi correre sul palco durante la performance, se n’andò – come s’usa talvolta dire - a rane. Dal giovine di 5 corde guarnito mi giunse soltanto qualche nota sparsa, nonostante vedessi chiaramente la mano sinistra correre rapida sulla tastiera.
Comunque, meglio tardi che mai: una manciata di minuti prima della mezzanotte, a mò di Cenerentola al contrario, l’impianto si risvegliò e mi regalò dieci minuti di pura estasi bassistica, tanto intensi da cancellar – a mo’ di spugna – le varie jelle della serata. E da farmi rincasare con un bel sorriso stampato in fronte.
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L’edizione 2012 del Bergamo Jazz Festival si chiude oggi, domenica 25 marzo, con una serie di appuntamenti che culmineranno in serata con l’attesissimo concerto di Brad Mehldau al Donizetti.
DOMENICA 25 MARZO
Auditorium di Piazza della Libertà – ore 11.30
Mattia Cigalini Trio
Mattia Cigalini (sax alto), Riccardo Fioravanti (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria)
in collaborazione con Jazz Club Bergamo
Auditorium di Piazza della Libertà – ore 17.00
Craig Taborn Trio
Craig Taborn (pianoforte), Thomas Morgan (contrabbasso), Gerald Cleaver (batteria)
Teatro Donizetti – ore 21.00
Brad Mehldau Trio
Brad Mehldau (pianoforte), Larry Grenadier (contrabbasso), Jeff Ballard (batteria)
Ray Anderson Pocket Brass Band
Ray Anderson (trombone, voce), Lew Soloff (tromba), Matt Perrine (tuba), Eric McPherson (batteria)