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Bhutan, lo scapolone d’oro si sposa

Creato il 14 ottobre 2011 da Cren

Bhutan, lo scapolone d’oro si sposaUn pò stanco d’assistere allo sgretolamento dei sistemi parlamentari ottocenteschi ( e dei loro componenti) fra le onde della crisi, di veder progressivamente concentrare la democrazia reale (cioè i soldi) nelle mani di minoranze sempre più strette  viro sulle favole.

Ultima monarchia himalayana e uno degli ultimi posti in cui le favole sembra ancora possibile viverle (almeno in apparenza) è il Bhutan, paese colorato, sorridente, dove si rincorre il GNH (Gross National Happiness) che tradotto sarebbe la Felicità Lorda Nazionale, in sostituzione del Prodotto interno Lordo. In questi giorni al centro delle cronache mondane per il Royal Wedding che ha scatenato monaci, danzatori ed abitanti in feste, danze religiosi, riti protettivi che sembravano usciti dal Tibet degli anni ’40.

Leggo il Bhuthan Observer che titolava: Hearty Tashi Delek to His Majesty for his wedding decision. His to be queen is not only beautiful but also luckiest girl in Bhutan. Insomma lo scapolone d’oro dell’Himalaya King Jigme Khesar Namgyel Wangchuck , ha deciso di sposarsi (ieri), togliendo le speranze alle ragazzine thailandesi che lo osannavano e inseguivano quando scendeva a Bangkok. La sposa Jetsun Pema (21 anni) dovrebbe rispecchiare il suo ideale raccontato in un intervista: Now, many will have their own idea of what a Queen should be like – that she should be uniquely beautiful, intelligent and graceful. I think with experience and time, one can grow into a dynamic person in any walk of life with the right effort.” What is most important for Queen, His Majesty said, is that at all times, as an individual, she must be a good human being, and as Queen, she must be unwavering in her commitment to serve the people and country. Sembra in effetti così. Ha studiato al Regents College a Londra dopo l’abituale percorso scolastico nei migliori college indiani.

While she is young, she is warm and kind in heart and character. These qualities together with the wisdom that will come with age and experience will make her a great servant to the nation, così l’ha descritta il marito. Belli e colorati negli splendidi tessuti bhutanesi sono sfilati fra una folla sorridente, hanno chiesto la protezione dei mille Buddha  offrendo torme (statuette) di burro, hanno assistito alle danze propiziatrici dei monaci buddhisti mascherati incaricati di scacciare il male, hanno offerto riso e fiori nei templi vicini alla capitale per smuovere le energie benefiche.

Tutto nelle regole e nelle tradizioni come impone la  monarchica (da poco diventata semi-parlamentare) . Tutto secondo la tradizione la scelta della sposa: famiglia ricca, vicina alla famiglia reale, di pura razza bhutanese, (cioè o Ngalong delle regioni centrali e occidentali o Sharchhop, di quelle orientali) e nata nella capitale Thimphu. La tradizione (Ngalop) impose di scacciare oltre 150.000 Lhotshampa (buthanesi d’origine nepalese) nel 1990 per lasciare spazio agli abitanti originari (culturalmente tibetani) perchè se la possano passare meglio: poche macchine e poche strade, case basse e tradizionali, un PIL che comunque cresce del 9% all’anno, e un reddito pro-capita fra i più alti dell’Asia (1400 USD), solo 670.000 abitanti sparsi fra colline e vallate verdissime punteggiate da imponenti forti-monasteri. Gli antichi migranti nepalesi, in massima parte concentrati nella parte meridionale, sono ancora circa il 20% della popolazione e sottoposti a un deciso processo d’assimilazione forzata, con qualche problem anche a celebrare tranquillamente il Dashain.

Ogni tanto qualcuno protesta e viene messo in gattabuia, o torturato, altri fanno scoppiare qualceh bomba, come pochi giorni fa il Fronte Rivoluzionario Unitario del Bhutan si mischia fra le decine di gruppi etnici, politici e religiosi che combattono mille battaglie nell’India orientale. Ma non roviniamo la festa alla bella coppia.



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