Recensione
Nessuno parla mai di malattia e morte, se non sottovoce, con eufemismi che vadano a smorzare la paura che abbiamo della sofferenza. E meno di queste cose si parla in modo esplicito, più aumenta la paura. D'Avenia va controcorrente, in questa nostra mentalità tutta rose e fiori, raccontando una storia di amore e malattia, di amicizia e morte. E lo fa con garbo, senza cercare il dramma a tutti i costi, senza calcare la mano. Lascia la parola a Leo, adolescente innamorato di Beatrice, che giura essere il grande amore della sua vita pur senza averle mai parlato - come capita a tutti i liceali, prima o poi. Il suo monologo percorre la vita di tutti i giorni, tra scuola calcetto e compiti, con le sfide dell'amico Niko e lo studio con Silvia e le incomprensioni con i genitori. Beatrice è sempre presente, fa capolino nei suoi pensieri anche nei momenti più inaspettati. Il dramma arriva improvviso: Beatrice ha la leucemia. Leo cerca in tutti i modi di starle vicino, con la tenacia che solo un adolescente innamorato conosce, sicuramente goffa ma sincera. Nei momenti di difficoltà, che non mancano, Leo reagisce come un normale ragazzo della sua età, niente eroismi da duro ma solo una grande umanità.
Questo realismo mi ha colpita, da un lato per la crudezza di alcune immagini, inaspettate magari in un young adult, dall'altro perché non propone una caramella che nella realtà non esiste. Certo la trama è scontata, alcune svolte sono ben prevedibili, ma non è una stonatura, anzi lo considero un punto di forza in un romanzo che riesce ad essere allo stesso tempo doloroso e delicato.
Sul finale sono rimasta perplessa: l'epilogo, secondo me, perfetto sarebbe dovuto avvenire a diverse pagine dalla fine. Avrebbe lasciato le cose in sospeso, ma in modo tale che la prosecuzione ideale sarebbe stata comunque ben chiara. Capisco invece la necessità di scendere nel dettaglio, per andare incontro ai gusti dei giovani cui si rivolge l'autore (dubito che il "mio" finale sarebbe stato ugualmente apprezzato), ma anche in questo caso il romanzo sarebbe finito due facciate prima. Ecco, sono queste due facciate che in fondo "stroppiano": una sorta di postilla non richiesta né necessaria, una ciliegina su una torta buona e bella di suo.
Resta comunque un romanzo ben scritto, in alcuni punti commovente il giusto, in altri divertente: si legge in poco tempo, che non sarà sprecato.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Bianca come il latte, rossa come il sangue
- Autore: Alessandro D'Avenia
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 2010
- Collana: Scrittori italiani e stranieri
- ISBN-13: 9788866210054
- Pagine: 254
- Formato - Prezzo: 19,00 Euro