Pomeriggio di maggio, la Regina Cattiva nel suo attico ai Parioli si sta mettendo lo smalto nero malvagità sui piedi mentre guarda Barbara D’Urso su Canale5 che fa le faccine dispiaciute alla gente che ha perso dei parenti e che per pochi soldi si va sputtanare in tv.
La Regina Cattiva ride di gusto davanti alla prostituzione del dolore e, sentendosi ancora più cattiva, decide di andare in bagno a fare due chiacchiere col suo magico specchio gay.
“Ciao Specchio
“Ciao tesora”
Lei si siede a gambe accavallate sul water e mentre si lima le unghie gli chiede:
“Specchio Specchio delle mie brame, dimmi, chi è la più bella della Repubblica delle Fiabe?”
“Amooooore ma sei tu la milf più bella, no?! Hai quasi 50 anni e ci sono ancora un sacco di ragazzini che una botta te la darebbero volentieri… Cioè di pantere over 45 siete rimaste te e la Sabrina Salerno, solo che lei è così anni ’80, te invece mi sei rimasta proprio sul pezzo! Dai! Figa!”
La Regina Cattiva sbotta all’improvviso
“Stupido pezzo di vetro finocchio, io non voglio essere la regina delle milf, io voglio essere la più bella tra tutte, dimmi allora, c’è qualcuna più bella di me?”
“Teso dai stai easy, se proprio vuoi la verità che sempre male fa, una più bella di te c’è…”
“E chi è ‘sta zompapereta?”
“Si chiama Biancaneve!”
“Chi è? Una pornostar svedese?”
“No, è una tranquilla ragazza con un grave problema di melatonina che lavora in una friggitoria della Garbatella”
La Regina Cattiva, che è diventata cattiva perché in vita sua non ha mai accettato la realtà, s’incazza di brutto e con una testata spacca il magico specchio gay, procurandosi 7 anni di guai e altri 7 Sanremo presentati da Carlo Conti.
Sfogare la rabbia fa bene, ma la Regina Cattiva non è semplicemente arrabbiata, ha un enorme vuoto dentro fatto di rancore e paura, e non le basta spaccare uno specchio per placarsi, vuole distruggere e provocare dolore, meglio ancora se a qualcuno d’innocente.
Apre il giornale alla pagina degli annunci, dopo quelli dei trans e delle cartomanti trova quelli dei killer a pagamento. Ne contatta uno che le pare molto professionale, si fa chiamare il Cacciatore.
Dopo un paio d’ore il Cacciatore si presenta nell’attico della Regina.
Il Cacciatore è calabrese e non parla una parola d’italiano, però lo capisce. Un po’ come gli italiani con lo spagnolo.
“Allora Cacciatore devi uccidere una tipa di nome Biancaneve, lavora in una friggitoria della Garbatella ed è così bella che se la vogliono fare un po’ tutti…
Come anticipo ti do 500 euro e un Gratta e Vinci, quando mi porterai il suo cuore in una scatola ti darò altri 500 euro e una di quelle penne con le donnine sopra che se le capovolgi diventano nude. Ovviamente facciamo senza fattura. Buon lavoro!”
Il Cacciatore inizia a mangiare a pranzo e a cena in tutte le friggitorie della Garbatella per cercare Biancaneve. Dopo due settimane, durante le quali ha iniziato a sudare olio di girasoli, finalmente pare averla trovata: una ragazza dolce e delicata, con i capelli neri, la pelle bianco latte e due schiocche rosse sulle guance tipo Heidi.
Sembra proprio lei, ma bisogna escogitare un raffinato stratagemma per capire se è davvero Biancaneve o se…
“Aoooo Biancanèèè fammi 3 euro de pizza con le patate, 2 supplì e una Peroni.”
“Vabene Franchino…”
Bingo!
Il Cacciatore si defila e aspetta la chiusura della friggitoria.
Quando Biancaneve esce dal negozio il Cacciatore la afferra, le tappa la bocca e la trascina in un vicolo buio. Vuole ammazzarla con uno di quei coltelli giapponesi affilatissimi che sponsorizza lo Chef Tony su 7Gold.
Il Cacciatore guarda gli occhi della ragazza, e anche se son marroni, ci vede il mare, ci vede campi di segale illuminati dal sole, ci vede una vita piena di possibilità e di scelte.
È una creatura così indifesa e soave ed è completamente nelle sue mani, in suo potere…
Sta per lasciar cadere il coltello…
Poi però pensa alla penna con la donna nuda che avrà in regalo e uccide Biancaneve con professionalità unica, senza sporcare troppo, come imbiancare una parete senza dover mettere i giornali a terra.
Le asporta il cuore con un cucchiaio e lo mette in una scatola di sigari Romeo Y Julieta. Il resto del cadavere lo frulla e lo usa per fare 60 kili di ‘nduja che venderà all’Expo di Milano.
Il Cacciatore torna nell’attico della Regina Cattiva ai Parioli, senza proferir parola consegna la scatola di sigari con dentro il cuore di Biancaneve. La Regina Cattiva è contenta. Paga il Cacciatore e lo accompagna alla porta. Poi torna a sedersi sul suo divano di pelle bianca e contempla quel cuoricino dentro la scatola di Romeo Y Julieta.
Che schifo.
Butta tutto nella pattumiera e accende Sky per guardare JuniorMasterchef.
Se state pensando che la povera Biancaneve sia morta per colpa dell’odio cieco della Regina Cattiva vi sbagliate di grosso, il Cacciatore avrebbe potuto salvarla ma non l’ha fatto.
Succede sempre così: le cose brutte non accadono per odio, ma per mancanza d’amore.
Non perdete tempo a combattere il male, pensate a fare il bene.
Di Marco Improta.
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