Magazine Diario personale

Bianco e nero

Da Robyp
BIANCO E NERO
Incollato davanti a grandi e piccoli schermi, circondato da strumenti in grado di trasformare il mondo a mio piacimento, di spolverare le emozioni per mantenerle attuali. Ne ho spesi di giorni nella speranza di padroneggiare tecnologie che non era mai state mie, delle quali mai avevo avuto bisogno prima. Ne ho passate di notti insonni, le palpebre puntellate e le dita dolenti che continuavano a battere sulla tastiera, nel tentativo di scorgere sfumature inedite sui volti e sulle cose. Come se uno sguardo che da grigio volge ad azzurro potesse per questo diventare più profondo. Come se le mani che si tengono e si intrecciano avessero una possibilità in più di darsi calore. Come se mobili variopinti e pareti colorate riuscissero a rendere più confortevole e vivibile una casa. Ne è passato di tempo, prima che realizzassi quanto quella smania che avevo dentro  fosse fine a se stessa, prima che capissi che i vecchi film, quei deteriorati dispensatori di emozioni, è preferibile lasciarli in glorioso bianco e nero.

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