Ormai manca meno di un mese alla prima tappa della Coppa del Mondo di biathlon che si disputerà dal 24 novembre ad Oestersund, in Svezia. La squadra femminile azzurra non ha certo avuto un inizio facile, dato anche l’infortunio accorso a Dorothea Wierer, che però è già tornata ad allenarsi da più di una decina di giorni. Quest’oggi, però, andremo alla scoperta di Nicole Gontier e Alexia Runggaldier, entrambe classe ’91.
La prima è originaria di Champorcher, un piccolo comune italiano di circa 400 abitanti situato in Valle d’Aosta. Data la giovane età non è ancora riuscito ad esprimersi al meglio in Coppa del Mondo, anche considerando che la prossima stagione sarà per lei la prima a tempo pieno tra le grandi del circuito internazionale. Queste le sue parole: “Durante l’estate ho cercato, in particolare, di migliorarmi al tiro, perchè o inizio a sparare bene o a questo livello non ho possibilità di competere. Per il resto è stato bello lavorare con i miei allenatori Alex e Patrick che riescono sempre a darmi tanto, come le mie compagne di squadra, a partire da Michela Ponza, dalla quale c’è sempre qualcosa da imparare. Per l’inverno non ho obiettivi particolari, cerco di lavorare al meglio, poi si vedrà“. In effetti Nicole non è mai stata precisissima al poligono, specialmente nelle serie di tiro in piedi, mentre se la cava meglio quando si tratta di tirare da sdraiata. A livello giovanile ha ottenuto tre medaglie nelle staffette: un bronzo a livello giovani e due argenti tra le juniores nelle gare di categoria ai Campionati del Mondo.
La Runggaldier, come detto coetanea della Gontier, è originaria di Santa Cristina e fa parte della squadra nazionale dal 2008. Proprio in quell’anno ha ottenuto il primo riconoscimento internazionale ai Mondiali, categoria giovani, che si disputavano a Ruhpolding: un bronzo in staffetta bissato l’anno successivo a Canmore assieme anche alla Gontier. Tra le juniores le medaglie delle due compagne di squadra sono state le stesse, quindi due argenti, nel 2011 e nel 2012 nelle staffette dei Mondiali. Queste le sue dichiarazioni a pochi giorni dal raduno di Sjusjøen che inizierà il due novembre: “L’estate quest’anno è andata piuttosto bene, anche se ho perso due settimane di allenamento per due principi influenzali che non mi hanno permesso di lavorare. Quest’anno il nostro metodo è cambiato un po’: le settimane di carico, infatti, erano divise a blocchi. Due giorni e mezzo ci allenavamo sia mattina che pomeriggio, salvo poi avere un pomeriggio o una giornata intera di riposo. Questo dovrebbe aiutarci a rendere al meglio anche la terza gara quando se ne presentassero tre consecutive. Inoltre abbiamo lavorato molto sulla forza degli arti superiori per avere una spinta più potente e dinamica. Sono motivata per la stagione che sta arrivando e spero di dare il meglio di me al tiro e soprattutto sugli sci. Un obiettivo che vorrei raggiungere è quello di entrare tra le prime 40 di Coppa del Mondo almeno una volta nell’arco della stagione oltre che essere più o meno regolare dal punto di vista del tiro. Adesso che è arrivata la neve non vedo l’ora di andare al nord per il prossimo raduno, che sarà anche l’ultimo: non ho dubbi che con le altre ragazze della squadra ci divertiremo di nuovo un sacco!“.
Due ragazze giovanissime che si affacciano a vetrine importanti: una stagione importante in vista del futuro, che le contrapporrà a tute le migliori atlete del mondo. A prescindere dai risultati, sarà certamente importante dal punto di vista dell’esperienza che, nello sport, è sempre un fattore chiave.
foto: sportnews.bz
OA | Gianluca Santo