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Biathlon: maestosa Italia, vittoria storica nella staffetta di Oberhof

Creato il 05 gennaio 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra
Biathlon: maestosa Italia, vittoria storica nella staffetta di Oberhof



Ci sono giorni che riscrivono la storia di una disciplina, più in generale quella dello sport italiano: oggi è sicuramente uno di questi. Ad Oberhof, nel tempio del biathlon, l'Italia ha conquistato un successo stupendo nella staffetta maschile. Christian De Lorenzi, Markus Windisch, Dominik Windisch, Lukas Hofer: questi i quattro eroi che hanno riportato il tricolore sul gradino più alto del podio dopo circa 11 anni e 10 mesi, cioè dal successo di René Cattarinussi nella Mass Start di Khanty-Mansisk il 19 marzo 2000. Praticamente perfetta la prestazione dei quattro alfieri azzurri, soprattutto al poligono, dove 5 ricariche sono complessivamente bastate per abbandonare le piazzole "puliti" e senza giri di penalità.
La staffetta azzurra si presentava al via con quella che, ad oggi, è sicuramente la formazione tipo, però un risultato di questa importanza sembrava al di fuori dalla portata dei quattro atleti di casa Italia. Già la prima frazione di De Lorenzi ha però dato l'impressione che la condizione non fosse quella di dicembre, che i materiali fossero buoni e si poteva perciò sperare in un risultato di buon livello. Davanti la gara era controllata da una Russia imponente e dalla Germania, vogliosa di bissare il successo ottenuto l'anno scorso davanti al pubblico di casa.
Il secondo atleta a difendere i colori azzurri è stato Markus Windisch, tra i quattro il meno performante sugli sci stretti. L'arma dell'altoatesino è stata però la prestazione maiuscola al poligono, dove ha sparato con un complessivo 10/11. A dire la verità la fortuna ha anche aiutato il maggiore dei fratelli Windisch, che si è collocato in piazzola nei momenti di tregua concessi da un vento che spirava con insistenza. Tutto ciò ha portato l'Italia a collocarsi già provvisoriamente sul podio, dato che al secondo cambio gli azzurri si trovavano al terzo posto.
A questo punto è entrato in scena colui che si è poi rivelato la vera sorpresa di questa staffetta: Dominik Windisch. Il più giovane dei fratelli di Brunico ha meravigliato in quanto a precisione al tiro, utilizzando una sola ricarica in più di Markus per chiudere i 10 bersagli ed ha confermato di essere in possesso di un notevole potenziale sugli sci stretti. Terzo tempo di frazione per l'azzurro, davanti ad atleti del calibro di Dominik Landertinger e Evgeny Ustyugov. Proprio il russo si è reso protagonista di una prova negativa, dissipando il vantaggio accumulato dai compagni a causa dei numerosi errori in piedi, che hanno portato ad un doppio giro di penalità.
Il testimone italiano, anche grazie a questa débacle russa, è passato a Lukas Hofer con 43.6 secondi da recuperare su Alexey Volkov. Se c'era chi aveva ancora dubbi sul potenziale del 22enne italiano, la prestazione di oggi lo indurrà sicuramente a ricredersi. Già nel primo dei tre giri previsti si è capito che Lukas faceva sul serio, tanto da presentarsi alla prima prova con la carabina a soli 12 secondi dal leader. Il resto lo hanno fatto la precisione al tiro (10/11 complessivo anche per lui) ed un ultimo giro da primo della classe.
L'Italia torna così a vincere una staffetta dopo 18 anni, in quanto l'ultimo successo di squadra risaliva al 1994. L'importanza di questo risultato è enorme sia da un punto di vista psicologico, dato che si tratta di un'iniezione di fiducia notevole per l'ambiente, sia per quanto riguarda la Classifica per Nazioni, che a fine stagione decreta il numero di atleti che ogni squadra può schierare l'inverno seguente.
Per completare la cronaca della gara, secondo posto finale per la Russia, che come già detto, ha sprecato molto a causa di una prestazione da rivedere al tiro. Si deve accontentare del terzo gradino del podio, invece, la Svezia, grazie al grandissimo recupero di Bergman e, prima ancora, di Lindstroem, tra i migliori di giornata. Delusioni di giornata Norvegia, orfana di Boe e Bjoerndalen, e Francia, condannata ad una gara di rimonta dalla prova opaca di Vincent Jay.


Domani si torna in pista per la sprint femminile (ore 18:30), mentre per rivedere in azione i protagonisti del successo di oggi bisognerà attendere la sprint di sabato, dove gli azzurri potrebbero cogliere altri importantissimi risultati.
Mattia Uttini

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