Se è indubbio che il Gran Mufti di Gerusalemme, come il mondo arabo-musulmano ed arabo-palestinese, abbia giocato un ruolo non secondario nella promozione dell’Olocausto* e nella lotta contro gli Ebrei, sarà invece del tutto scollata da ogni evidenza documentale l’attribuzione a Muḥammad Amīn al-Ḥusaynī della patente di ispiratore e regista della Shoah.
E’ infatti necessario ricordare come, già nel “Mein Kampf” e nelle sue esternazioni ed azioni antecedenti il 1939, l’ex imbianchino di Braunau am Inn avesse presentato l’elemento ebraico come un nemico mortale per la Germania e per i popoli da lui ritenuti “superiori”, avviandone la persecuzione (si pensi alla Notte dei Cristalli) e gettando così le basi di quel progetto di sterminio su larga scala che sarebbe poi stato messo in pratica in modo più perfezionato.