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Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto

Creato il 07 novembre 2013 da Giuseppe Bonaccorso @GiuseppeB

Glass_-half_full_62704984-SmallSul famoso "racconto" del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, è stato scritto e detto tantissimo. L'idea è certamente interessante e ha attirato l'attenzione di coloro che volevano promuovere l'ottimismo come chiave di lettura di ogni evento, così come, d'altronde, anche i pessimisti hanno avuto la loro parte, poichè il "mezzo" accontenta tutti e quindi nessuno.

La logica fuzzy ha cercato di usare questo esempio per definire la non perfetta determinabilità di stati esatti (come, ad esempio, quelli binari della logica aristotelica) ed è quindi stata posta l'enfasi non tanto sul fatto che il bicchiere non avesse acqua a sufficienza, ma piuttosto sulla condizione di "possibile riempimento parziale" che non conferisce all'oggetto lo stato di "bicchiere pieno" ma, nel contempo, gli nega anche quello di "bicchiere vuoto". In tal senso, si potrebbe pensare che il bicchiere "mezzo pieno e/o mezzo vuoto" sia una rappresentazione metonimica del reale, ovvero un ambito dove la verità è "sfumata" (fuzzy) proprio in virtù della sua "umana" natura non "esatta".

In altre parole, si potrebbe sempre parlare secondo le categorie aristoteliche ma ciò renderebbe la vita infernale, perchè si sarebbe ipso facto costretti a definire nuovi stati ogniqualvolta nessuno di quelli già esistenti è in grado di soddisfare le esigenze specifiche. Un "bicchiere d'acqua" smetterebbe pertanto di avere ogni valore e andrebbe sostituito da espressioni del tipo un "bicchiere di vetro alto 8cm con 200ml di acqua la cui composizione viene descritta altrove". Assurdo! Ecco quindi emergere la necessità umana di una razionalizzazione della verità in chiave "umanistica", introducendo l'imperfezione, non come errore, ma come necessità sempre suscettibile di ulteriori correzioni.

Ma torniamo velocemente sulla questione "ottimismo-pessimismo": vedere il bicchiere mezzo pieno non è affatto un segnale di ottimismo, anzi, sembra piuttosto un tentativo di disconescere la natura di quell'altro che costituisce la parte mancante di acqua. Il bicchiere mezzo pieno può continuare a riempirsi (ipotesi ottimistica fallace), proprio alla stessa maniera del bicchiere mezzo vuoto (che, per dirla tutta, traduce linguisticamente in modo molto più pregnante la tendenza al completamento). Ha quindi veramente senso parlare di visione "ottimistica" e visione "pessimistica"? In altri contesti, ciò potrebbe apparire scontato (e, in fin dei conti, lo è) ma prestiamo una certa attenzione negli esempi a supporto, perchè il rischio di cadere nella mera illusione è altissimo.

In definitiva, sia che vediate un bicchiere mezzo pieno, sia che lo vediate mezzo vuoto, esso fornisce la preziosissima informazione della sua "completabilità", a meno, ovviamente, che ciò sia quello che veramente si desideri!

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto
 
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