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Bice Lazzari a Roma

Creato il 11 ottobre 2011 da Witzbalinka

Fino al 30 ottobre il Museo di Roma Macro esibisce l’equilibrio dello spazio dell’artista astratta Bice Lazzari. Con questa mostra, il Museo rende omaggio a Lazzari, uno degli artisti più interessanti e complessi del XX secolo, che durante la sua permanenza a Roma ha prodotto alcune delle sue opere più straordinarie.

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La mostra, organizzata dalla Macro Museo, conta sulla collaborazione dell’archivio di Bice Lazzari, che comprendeva una selezione delle sue opere su tela e carta che non sono state esibite in precedenza.

Bice Lazzari è nata a Venezia, nel 1900. Fin da bambina fu una donna che si è evoluta. Ha sviluppato una straordinaria sensibilità artistica che la portò, a nove anni, ad interessarsi di musica e arte. La sua prima incursione artistica avvenne nella musica, specialmente nell’interpretazione col violino e il pianoforte, per cui, si iscrisse presso il Conservatorio Benedetto Marcello.

Mentre la musica segnerà la sua creazione plastica, la lasciò per entrare all’Accademia di belle arti di Venezia, dove ha conseguito una laurea in design ornamentale e decorazione. Interferisce con i suoi primi lavori in arte figurativa, soprattutto dipinti di ritratti, Nature morte, paesaggi, ecc. Solo negli anni metà-venti del secolo scorso, Lazzari comincia a irrompere nell’arte astratta, prima come un laboratorio sperimentale di astrazione lirica, che è servito a sviluppare uno stile unico e ad indagare l’uso del colore e tecnica. L’astrazione lirica è stato il movimento artistico lanciato da Kandinsky all’inizio del secolo e rappresenta le emozioni immediate dell’artista, respingendo la rappresentazione oggettiva.

Negli anni ’30, Lazzari ha iniziato a lavorare con arti applicate, trovando uno spazio ideale per sperimentare con l’immaginazione e le rappresentazioni di emozioni con figure astratte. Sviluppa anche interessanti modelli per arazzi e oggetti decorativi con disegni che rivelano una chiara tendenza all’astrazione geometrica. Stimolati da questa libertà che dà il design delle arti decorative, viaggia a Roma per specializzarsi, scegliendo di lavorare con architetti di strutture di progettazione e pitture murali.

Sebbene rimase incantata dalle arti decorative e dal suo potenziale nell’arte moderna astratta, nella pittura, arti decorative e disegno, fu sempre precisa nel suo lavoro.

Nel dopoguerra il suo lavoro ha cominciato ad essere influenzato dal flusso di informalismo. Questo flusso ha una presenza in Europa e il cui il creatore è Michel Tapié, segnerà l’avanguardia che esprime la crisi esistenziale che ha lasciato la morte e i crimini nazisti attraverso di essa. Lazzari lavora pitturando con colpi di luce, gioca con i pigmenti, improvvisa, rompendo parzialmente con l’astrattismo geometrico che ha segnato la sua fase precedente.

Negli anni sessanta si unisce la corrente minimalista di semplificare al massimo le sue opere e risale al disegno, mettendo da parte per sempre la tempera a olio. Bice Lazzari è stata una dei più grandi artisti dell’astrattismo europeo e il suo lavoro ha segnato l’avanguardia italiana durante il XX secolo.

Per ulteriori informazioni: http://www.macro.roma.museum/mostre_ed_eventi/mostre/macroradici_del_contemporaneo_bice_lazzari_l_equilibrio_dello_spazio

 

Tradotto da: Vanessa Rosselli

 


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