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Bicentenario della nascita di Don Bosco: il Presidente della Repubblica a Torino Valdocco

Creato il 14 maggio 2015 da Tgs Eurogroup @tgseurogroup

mattarellaOggi, giovedì 14 maggio 2015, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in visita alla Basilica di Maria Ausiliatrice. Ad accoglierlo c’erano il Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda, e l’Ispettore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, don Enrico Stasi. Il presidente è stato accompagnato presso la cappella dove è custodita l’Urna di don Bosco per un momento di preghiera personale, e per l’occasione ha deposto una corona di fiori. E’ seguito l’incontro e il saluto ufficiale ai giovani presenti nel cortile della Basilica.

La visita del Presidente della Repubblica a Valdocco avviene nell’anno del Bicentenario della nascita di Don Bosco, ricorrenza a cui è stato assegnato il “riconoscimento onorifico di evento di interesse nazionale” da parte del Comitato Storico-Scientifico istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo italiano.

Così l’Ispettore dei Salesiani per il Piemonte e la Val d’Aosta don Enrico Stasi: “Siamo onorati, in questo anno di festeggiamenti e ricorrenze in cui celebriamo il nostro amatissimo Santo, di ricevere il Presidente Mattarella, nei luoghi in cui Don Bosco ha realizzato il suo grande sogno, ha fondato la sua congregazione e ha aiutato i giovani a diventare protagonisti del loro futuro. Ringraziamo il presidente per aver più volte sottolineato l’importanza dei giovani nella nostra società, e aver dichiarato che non possiamo fare a meno di loro e che i giovani “devono entrare nel sistema da protagonisti”.

Quello di oggi è stato l’incontro del Presidente della Repubblica con i Salesiani di Don Bosco ma soprattutto con i ragazzini dell’oratorio e delle scuole, diverse centinaia che hanno accolto con entusiasmo Sergio Mattarella. “Siamo i ragazzi di don Bosco”, hanno gridato. E poi: “Viva il presidente, viva Mattarella”. “Contrariamente a quanto si pensi il presidente è un comunicatore – ha osservato don Francesco Cereda – si è buttato in mezzo ai ragazzini”. “Ho un’immagine di don Bosco nel mio studio”, ha detto il presidente della Repubblica a don Cereda.

La visita del capo dello Stato, ha spiegato Cereda dopo l’incontro, “è il riconoscimento di un italiano come tanti, don Giovanni Bosco, che hanno contribuito alla crescita della nazione e a portare l’Italia nel mondo. Tutti conoscono l’Italia e Torino per don Bosco”. “Un santo popolare – ha osservato don Enrico Stasi – non un santo dell’elite che è andato incontro ai ragazzi e non li ha attesi”. Mattarella ha ricordato l’ambiente difficile per i giovani della Sicilia in città come Catania e Palermo. “È venuto a dire che i giovani sono importanti e vanno messi al centro della nostra azione”, ha riferito don Cereda. Cereda ha infine ricordato il grande entusiasmo che circonda la Basilica di Santa Maria Ausiliatrice grazie anche all’effetto Sindone, con migliaia di persone che tutti i giorni visitano la tomba di don Bosco dopo la visita al Sacro Lino in Duomo.

Dopo la visita a Valdocco il Presidente ha concluso la giornata al “Sermig” (Servizio Missionario Giovani), una ex fabbrica di armi trasformata nel 1964 da un gruppo di giovani cattolici in “Arsenale di Pace” e casa aperta all’accoglienza delle persone in difficoltà.

fonti: www.bicentenario.donboscoitalia.itwww.avvenire.itwww.infoans.org


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