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Biden e nibiru

Creato il 16 aprile 2014 da Dariosumer
L’annuncio che due scienziati, Scott Sheppard e Chad Trujillo, hanno messo a fuoco l’esistenza di un pianeta (o pianetoide) al di là di Plutone, di fatto può essere considerata la prova che c’è il fatidico Pianeta X, sul quale da anni si intrecciano polemiche e discussioni. Ma il Pianeta X è anche ricondotto a Nibiru, il gigantesco corpo celeste teorizzato da Zecharia Sitchin, lo studioso di origine azera morto nel 2010 a New York. O forse, anzi più probabilmente, Biden è solo l’anticipatore del Pianeta X (o di Nibiru): una sorta di araldo di un qualcosa che c’è e che prima o poi si manifesterà. Per il momento non è possibile andare oltre e soprattutto non c’è ancora il fumus per stabilire che Sitchin, bollato dalla comunità scientifica come personaggio assolutamente inattendibile, anzi sconosciuto, avesse ragione. In questo post faccio comunque una cosa molto semplice: pubblico, mutuandoli e rilanciandoli dalla Rete, stralci relativi a Biden e a Nibiru. E voi sarete liberi di commentare.
BIDEN E NIBIRU
“Il sistema solare allarga i suoi confini. Ben oltre l’orbita di Plutone gli astronomi Chadwick Trujillo e Scott Sheppard hanno scoperto 2012 VP113, un pianeta nano che va ad aggiungersi al più noto 90377 Sedna, un oggetto transnettuniano di grandi dimensioni che orbita attorno al Sole su di un’orbita particolarmente eccentrica. La scoperta, di rilievo, apre un dibattito scientifico ancora più grande sulla possibile presenza di un grande pianeta, forse di massa 10 volte superiore a quella della Terra. In quest’area così lontana e poco esplorata gli astronomi sono stati portati a credere nell’assenza di materia, limitando il sistema solare ad una zona interna contenente i pianeti rocciosi, una centrale contenente i giganti gassosi e una esterna chiamata Fascia di Kuiper, popolata da mondi lontani e ghiacciati.
In realtà la scoperta di Sedna, avvenuta nel 2003, ha fatto capire quanto ancora ci sia da scoprire anche in aree non particolarmente distanti su scala cosmica. Sedna ha un’orbita estremamente ellittica che lo porta ad avvicinarsi al sistema solare esterno in prossimità del perielio e ad allontanarsi fino ad oltre 5 giorni luce dal Sole quando si approssima all’afelio. 2012 VP113, che è stato ribattezzato Biden in onore al vicepresidente degli Usa, è un mondo ghiacciato che varia la sua distanza dal Sole tra 80 e 452 Unità Astronomiche. Oggetti lontani come Sedna e 2012 VP113 sono incredibilmente difficili da individuare. Essi devono infatti essere scorti quando si trovano nel punto più vicino della loro orbita. Secondo gli scienziati questo regno lontano, chiamato nube di Oort, potrebbe ospitare circa 900 corpi più grandi anche di Sedna, tra cui alcuni delle dimensioni di Marte o addirittura della Terra.
Ma le attuali tecnologie non consentono di osservarli. In merito alla loro formazione la scienza non ne sa ancora molto: potrebbero essersi formati in un’area più interna del sistema solare prima di essere spinti dalle interazioni gravitazionali con altre stelle, forse gemelle del Sole. Ma è anche probabile che siano stati espulsi dalla fascia di Kuiper. Le anomalie osservate nell’orbita di 2012 VP113, tuttavia, non dimostrano la presenza del Pianeta X, ma solo che da oggi è più probabile che ci sia. L’osservazione del piccolo 2012 VP113 rappresenta un grande passo in avanti in tal senso, che osservazione dopo osservazione, ci avvicina alla comprensione dell’universo di cui anche noi facciamo parte”.
BIDEN E NIBIRU
Secondo l’interpretazione data da Zecharia Sitchin della cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un decimo pianeta (in realtà Sitchin intitola il suo primo libro “Il dodicesimo pianeta” poiché il termine sumero e babilonese per “pianeta” è lo stesso che descrive tutti i corpi celesti – MUL -, e quindi contando anche il Sole e la Luna, il sistema solare sarebbe composto di 12 MUL) che, seguendo un’orbita ellittica, rientrerebbe nel centro sistema una volta ogni 3600 anni. Secondo Sitchin, questo ipotetico pianeta, chiamato Nibiru, nella mitologia babilonese sarebbe associato al dio Marduk, divinità principale della terra di Babilonia. Sitchin affermava che Nibiru avrebbe avuto un impatto catastrofico con un altro ipotetico pianeta, chiamato Tiamat e posto tra Marte e Giove. L’impatto avrebbe creato la Terra e la fascia degli asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpito da una delle sette lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due porzioni sarebbe poi diventata la Terra e sarebbe stata spinta nell’attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l’altra metà, colpita da Nibiru stesso, avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi. I restanti detriti dell’impatto avrebbero dato origine alle comete. Sitchin affermava che questa teoria spiegherebbe perché la geografia terrestre avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato rispetto all’altro. Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata e simile a quella umana, questi esseri erano chiamati Anunnaki dalla mitologia sumera e che compaiono nella Bibbia col nome di Nephilim ed Elohim. Secondo Sitchin sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa, alla ricerca di minerali e in particolare dell’oro (che necessitavano per riparare la loro atmosfera rarefatta): lo avrebbero trovato in Africa. Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l’Homo Sapiens incrociando la loro razza con l’Homo erectus, con lo scopo di avere della manodopera per prelevare metalli dalle miniere. Sotto la guida di questi esseri, secondo l’interpretazione che Sitchin dà dei testi sumerici, gli uomini avrebbero fondato la civiltà in Mesopotamia, in Egitto e in India, grazie ad una casta di regnanti che avrebbero fatto da intermediari tra gli alieni e gli schiavi.
Sitchin poi affermava che nel 2024 a.C. sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra diverse fazioni di extraterrestri e che la ricaduta nucleare sarebbe il “vento malvagio” che avrebbe distrutto non soltanto la città di Ur, secondo quanto sarebbe raccontato nel Lamento di Ur, ma avrebbe avuto ripercussioni su quasi tutta la Mesopotamia. Sitchin sostiene che le sue ricerche spiegherebbero numerosi passi di testi biblici. Un altro punto focale della teoria di Sitchin è il ruolo attribuito alle maggiori opere megalitiche sparse per il globo, che sarebbero state costruite dagli Anunnaki con varie funzioni, prevalentemente astronomiche, astrologiche e calendariali. Altri due siti, Machu Pichu e Bad-tibira, sarebbero stati centri di lavorazione dei metalli. Sitchin sostiene anche che le civiltà mesoamericana e sudamericana siano derivate da quella sumera e accadica e che le due divinità principali messicane e peruviane, Quetzalcoatl e Viracocha fossero due Anunnaki (Ningishzida e Ishkur) trasferitisi con alcuni Sumeri e Africani nel nuovo continente. Lorenzo Verderame, docente di assiriologia dell’Università di Roma “La Sapienza”, ha dichiarato in proposito: “Nel mondo accademico non vi è alcuna considerazione dei lavori di Sitchin e il suo nome, quale autore di opere pseudo-scientifiche, è pressoché sconosciuto. A prescindere dalla generale chiusura degli ambienti accademici, non esistono lavori di Sitchin che possano ritenersi scientifici, per varie ragioni. Sitchin, come altri autori del genere, costruisce le sue teorie sulla traduzione di passi e non sull’interpretazione del testo originale”.

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