Una Biennale arte da record è quella che ha chiuso i battenti a Venezia. Più di 440mila sono stati i visitatori (con un incremento del 18% rispetto ai 375 mila del 2009), senza contare i 19mila del vernissage, con una media giornaliera di 2850 e accessi record in particolare nel week-end del 29 e 30 ottobre, quando si sono registrate 12.140 persone.
Sono solo le cifre più significative della 54esima Esposizione Internazionale d’Arte – ILLUMInazioni, diretta da Bice Curiger e organizzata dalla Biennale di Venezia, che ha chiuso con uno speciale week-end ricco di iniziative e incontri.
“Il primo raccolto di quest’anno – ha commentato il presidente della Biennale, Paolo Baratta, nella conferenza stampa conclusiva a Ca’ Giustinian - è il successo di pubblico, il cui incremento è indiscutibilmente un successo di per sé. Ma i numeri ci interessano nella misura in cui riflettono i fatti. E a noi interessa molto – ha aggiunto – la qualità del pubblico, per cui ci piace sottolineare il fatto che la mostra è diventata mostra popolare senza nulla concedere al facile populismo degli eventi. La Mostra d’arte era sempre considerata un luogo d’elite, un vernissage con la coda di una mostra: oggi questa dicotomia è superata”.
Sgarbi: “Mostra a Torino contro le mafie”
La Biennale, oltre che a Venezia, si è conclusa idealmente anche a Torino con una grande mostra che è una dichiarazione di guerra “alla mafia nell’arte contemporanea”: così Vittorio Sgarbi, nella veste di curatore, ha lanciato l’iniziativa, in programma a Torino Esposizioni dal 19 dicembre al 31 gennaio, che promette di essere “rivoluzionaria”.
La “mafia” a cui si riferisce Sgarbi è quella che porta nelle sale sempre “i soliti nomi, quelli che i critici ritengono essere gli unici degni di essere visti dal pubblico”. “Io – spiega – ritengo Usellini uno dei trenta pittori italiani del XX secolo. Posso o non posso dirlo? Invece quelli parlano sempre di Fontana, di Burri e di pochi altri. Non se ne può più. Mazzonis cos’è, uno stronzo?”.
A Torino sbarcheranno non meno di seicento artisti, tutti compresi in una lista, molto più ampia, che Sgarbi ha cominciato ad assemblare da diverso tempo avvalendosi, talvolta, persino delle segnalazioni e dei consigli di persone estranee al mondo dell’arte come scrittori, cineasti, docenti universitari. L’elenco non è ancora né completo né definitivo (“Lo chiuderemo alle ore 17 del 19 dicembre”, avverte Sgarbi), ma promette diverse sorprese: “L’unico criterio che seguo – dice il curatore - è la dignità del lavoro dell’artista. Non ha importanza se le sue opere mi piacciono o no. Prendiamo Adriana Faranda, che realizza fotografie creative con allusioni alla Magritte: la includo perché è una ex terrorista o la escludo perché è una ex terrorista? Niente di tutto questo. La includo perché, come artista, è al di sopra della soglia dell’esistenza”.
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