Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa dell’Ass. Politico – Culturale Big Bang Menfi.
A Menfi la stagione estiva è finita e si appresta ad iniziare quella invernale, se la prima è stata mediocre la seconda come sarà? Speriamo bene.
In questo clima sui social network si è acceso il dibattito che riguarda l’imposta di soggiorno e cioè quell’imposta locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d’arte.
Ogni Comune, avente carattere turistico o artistico, può deliberare autonomamente sull’ammontare del contributo a carico dei turisti che pernottano nelle strutture ricettive.
Il Comune di Menfi, vista la situazione attuale, vista l’esperienza positiva in altri comuni, per rilanciare i servizi per il turismo, ha scelto di valutare l’ipotesi di adottare tale imposta con la costituzione di un regolamento comunale ad hoc che verrà presentato per l’approvazione nel Consiglio Comunale di domani.
Il tema ha diviso l’intera cittadina, come del resto anche quella cellula di comunità chiamata Ass. Politico – Culturale Big Bang Menfi, sulla bontà o meno dell’applicazione e della natura di questa imposta.
Ma univoco, al di là dei nostri punti di vista personali, è stato il nostro giudizio critico sul modo con cui si è arrivati a questa decisione da parte dell’amministrazione.
Un metodo decisionale che non ha visto condivisione e soprattutto il dialogo con chi effettivamente svolge e mantiene vivo il settore ricettivo.
Non possiamo che esser vicini a chi si lamenta di questa modalità di scelta che bypassa i proprietari o gestori di strutture ricettive e non possiamo dare torto alle dichiarazioni che ci ha reso il Presidente di Confcommercio Menfi, Nino Sanzone, che non entrando nel merito della scelta sull’applicazione o meno dell’imposta di soggiorno, ci ha sottolineato la sua forte criticità sul metodo adottato dall’amministrazione che ha preso posizione senza interpellare nessuno, nemmeno la commissione al commercio.
Consapevoli del fatto che ogni scelta non può avere la partecipazione di tutti i cittadini e riconoscendo l’importante ruolo rappresentativo dei Consiglieri Comunali, ci chiediamo perché non sono stati interpellati i proprietari e i gestori delle attività ricettive? Perché non è stata riunita la commissione al commercio? Perché manca la condivisione?