- Anno: 2015
- Durata: 90'
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Genere: Azione
- Nazionalita: USA
- Regia: Jalmari Helander
- Data di uscita: 25-June-2015
Il coraggio, un patto, la prova per diventare un uomo. Siamo in Finlandia dove Oskari, ancora ragazzino viene messo sotto esame dalla sua comunità. Dimostrare a tutti, e sopra ogni cosa a suo padre, di essere diventato un uomo. La caccia, il cacciatore e la foresta. Un ragazzo da solo che deve portare a casa il trionfo. Un cervo per l’esattezza, riproponendo e ricalcando la stessa foto che ritrae suo padre nei quadri di famiglia. Oskari è un bambino, e suo padre pensa che quel bambino sia troppo e ancora fragile per essere lasciato solo in una foresta e per tornare a casa vittorioso. Una mancanza di fiducia, in bene (diciamo così) che sarà ripagata dal coraggio del ragazzo in maniera del tutto inaspettata. Le leggi della foresta sono dure, devi adeguarti: o ti salvi e trovi il coraggio o ti perdi e dunque sei uno sconfitto.
Fino a qui la trama di Big Game sarebbe una bellissima storia: il rapporto tra un padre e un figlio, le tradizioni da rispettare, la complicità tra diverse generazioni e l’amore di un padre che vuole solo che il figlio torni a casa. In più uno scenario magnifico (anche se le riprese sono state effettuate in gran parte Germania e non in Finlandia) rocce imponenti, nuvole e cime che si confondono e un grande polmone verde dove perdere, vivere e cacciare e soprattutto da rispettare. Dico sarebbe se non fosse che la storia di Oskari, della sua tradizione familiare e del rapporto con suo padre va a incrociarsi con quella del solito Presidente degli Stati Unti (Samuel Jackson, per carità eccellente interpretazione) che viene tradito da uno sei suoi e che manda in tilt un intero sistema di difesa, il solito Pentagono con spie, vice presidenti assetati di sangue, etc,etc,etc… L’Air Force One che esplode, terroristi e nemici ovunque. Armi super tecnologiche, paracaduti che non si aprono e un Presidente degli Stati Uniti costretto ad adeguarsi alle regole di un ragazzino che lo guiderà nella foresta attraverso il suo coraggio.
Ora si può dire tranquillamente che Big Game ha un’ottima fotografia, regia, attori, una storia perfetta o almeno interessante fino a un certo punto. È un film che ovviamente si consiglia se amate l’America che rappresenta il coraggio, il suo Presidente che vince e si adatta contro tutti. Se il nemico è sempre dietro casa pronto a farci fuori. Se amate spie, e se siete convinti che esista sempre questa infinita lotta tra il bene e il male e che il bene alla fine trionfi sempre. Non consigliato per un solo motivo: ma non ne abbiamo già avuti a migliaia di questi film dove il Presidente americano viene tradito dai suoi ed è costretto a guardarsi le spalle da solo o a trovare appoggio da un comune mortale? In fondo Big game sarebbe stato uno splendido film: si diventa uomini anche se non si incontra il Presidente americano … ma tant’è che molti hanno bisogno di pomparsi il cervello con questi generi ogni tanto.
Graziella Balestrieri