Biglietti sparsi

Da Robyp

ITALIA - MESSICO
ROMA, STADIO OLIMPICO
4 FEBBRAIO 1984
Una giornata che definirei emozionante. Mi rivedo nitidamente, insieme ai miei migliori amici di quei tempi, su due moto di piccola cilindrata alla volta dello Stadio Olimpico. Poi quella dannatissima chiazza d'olio in curva ci fa rotolare sull'asfalto tutti e tre per una decina di metri, fortunatamente senza nessuna conseguenza. In effetti ho i pantaloni a brandelli e un ginocchio ammaccato, ma la nazionale non me la voglio perdere per nulla al mondo, e dal momento che le due moto funzionano ancora, proseguiamo verso lo stadio! Bisogna capirmi, è soltanto un'amichevole ma non ho mai visto gli azzurri dal vivo. Poi ho ancora negli occhi i trionfi spagnoli di un anno e mezzo prima, e la successiva figuraccia rimediata durante le qualificazioni agli Europei del 1984, sogno una grande prestazione sportiva! Per la cronaca vinciamo 5 a 0, grazie ad una tripletta di Rossi, e gol di Bagni e Conti. La formazione? Agli ordini di Enzo Bearzot scendono in campo: Bordon (Galli), Bergomi, Cabrini, F. Baresi, Vierchowod (Tardelli), Scirea (Collovati), B. Conti, Bagni, Rossi (Fanna), Dossena (Battistini), Altobelli. Lo so, altri tempi.

ERIC CLAPTON
ROMA, PALAEUR
1 NOVEMBRE 1985
Sono sempre stato attento, fin da giovanissimo, a non perdermi i grandi nomi del Rock che arrivano in città. Quindi all'epoca non potevo certo mancare il mitico Slowhand! E infatti vado, ma questo lo ricordo come il concerto con il sound peggiore al quale abbia mai assistito, nessun dubbio in merito. Non è una novità, al Palaeur (adesso Palalottomatica, ma è sempre lo stesso impianto) si deve andare consapevoli, per non dire rassegnati, quindi... Diciamo che c'è il rovescio della medaglia, ti viene data la possibilità di vedere da vicino tante star della musica, ma non puoi godere pienamente della loro arte. Il costo del biglietto non tiene però in conto questo aspetto negativo! Tornando a quel lontano giorno di novembre di ventisei anni fa, sfortunatamente non sono riuscito a procurarmi la setlist dello spettacolo, ma ricordo ragionevolmente bene diversi classici del repertorio di Clapton, tipo TULSA TIME, I SHOT THE SHERIFF, COCAINE, WONDERFUL TONIGHT e ovviamente LAYLA. Il chitarrista è in forma, peccato per la pessima qualità del suono, altrimenti sarebbe stata una serata memorabile. No vabbè, memorabile lo è stata lo stesso!

WHITNEY HOUSTON
ROMA, PALALOTTOMATICA
4 MAGGIO 2010
Odio andare ai concerti direttamente dal lavoro, perché c'è sempre in agguato l'imprevisto dell'ultimo minuto che rischia di farti saltare la serata, ma stavolta va tutto bene, anche perché il Palalottomatica è a due passi dal negozio. Non sono un fan di Whitney Houston, ma mio zio, che ama le grandi voci, vuole che lo accompagni e mi paga il biglietto. E meno male, perché costa la bellezza di cento euro, decisamente troppi da spendere per una cantante che non seguo assiduamente! Anzi, decisamente troppi da spendere per un concerto, la trovo una cifra esageratissima. Durante lo spettacolo Whitney si cambia tre volte d'abito e fa il possibile per lasciare un bel ricordo ai presenti, che la accolgono come una regina e la circondano d'affetto. Più di tanto però non riesce a fare, perché la meravigliosa voce di un tempo non c'è più. Alcuni giorni prima, mi pare in Australia ma potrei sbagliare, la cantante è stata sonoramente fischiata, non so per quale ragione. A Roma accade esattamente il contrario e il calorosissimo pubblico sembra propenso a passare sopra alle incertezze che affiorano qua e la, anche perché la Houston si pone con una certa umiltà di fondo, conscia dei propri limiti attuali. Si ha quasi l'impressione che stia dicendo: "Eccomi, dopo tutto quello che ho passato lo so di non essere l'artista di un tempo, ma ce la sto mettendo tutta". Vero, e poi è pur sempre brava e alla fine conquista tutti, me compreso. Per non parlare di mio zio!

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