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"Biglietto, signorina" di Andrea Vitali

Creato il 27 ottobre 2014 da Eliza @BiblioEliza
Buona sera amici lettori, la mia settimana è iniziata un po' così, tra il grigio e il freddo e con un salto dal veterinario perché la cagnolina di casa si è lussata una rotula; non c'è niente da fare, la fine di ottobre la deve passare per forza prendendo l'antinfiammatorio o non siamo contente. Per fortuna non è niente di grave!
Dopo il consueto momento casa-Eliza passiamo al motivo di questo post. Recensione!! Ed è una recensione in anteprima del nuovo libro di Andrea Vitali, Biglietto, signorina, in uscita per Garzanti il 30 ottobre!

Titolo: Biglietto, signorina
Autore: Andrea Vitali
Editore: Garzanti
Collana: Narrativa
Pagine: 400
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 16,40
Data di pubblicazione: 30 ottobre 2014
TRAMA
Alla stazione ferroviaria di Varenna, a pochi chilometri da Bellano, c'è trambusto. Il capotreno Ermete Licuti è sceso dal convoglio scortando una passeggera pizzicata senza biglietto. E senza un quattrino per pagare la multa. Fa intendere che arriva da Milano, che vuole andare a Bellano, ma non parla bene l'italiano, e capire cosa vuole è un bel busillis. Ligio alle norme, il capotreno non sente ragioni e consegna la ragazza al capostazione, Amilcare Mezzanotti, che protesta vivace. Il regolamento però è chiaro, la faccenda tocca a lui sbrogliarla. E così adesso il povero capostazione si trova lì, nel suo ufficetto, con davanti Marta Bisovich. Bella, scura di carnagione, capelli corvini, dentatura perfetta, origini forse triestine, esotica e selvatica da togliere il fiato. Siamo nel giugno del 1949, e sul lago di Como, in quel di Bellano, tira un'aria effervescente di novità. Ci sono in ballo le elezioni del nuovo sindaco, e le varie fazioni si stanno organizzando per la sfida nelle urne. Su tutte, la Dc, fresca dei clamorosi successi alle politiche del '48, attraversata ora da lotte intestine orchestrate dall'attuale vicesindaco Amedeo Torelli, che aspira alla massima carica ed è disposto a giocare tutte le sue carte, lecite e anche no. La bella e conturbante Marta, invece, ha altre aspirazioni. Le basterebbe intanto trovare un posto dove poter ricominciare a vivere, e questo è il motivo per cui ha deciso di puntare le sue ultime chance sulla ruota di Bellano, dove certe conoscenze non sono nelle condizioni di negarle l'aiuto di cui ha bisogno. Biglietto, signorina - storia apparsa in una prima versione nel 2001 con il titolo L'aria del lago nell'omonima raccolta, e qui interamente reinventata, riscritta e ampliata - ci porta nel bel mezzo dell'Italia della ricostruzione, alle prese con la ritrovata libertà. In un paese che fatica a risollevarsi dalle macerie della guerra, ognuno tenta la sorte per imbastire il proprio futuro.

RECENSIONEEstate del '49, Bellano. L'Italia sta cercando di risollevarsi dalla distruzione della guerra da poco finita, e anche in provincia la gente cerca un modo per riprendere la vita di tutti i giorni e costruirsi un futuro. Questo è l'ambiente in cui Vitali ci riporta, un piccolo paesino con la sua popolazione quanto mai tipica. E' l'ambiente naturale delle storie di Vitali, immerse nella quotidianità che solo la provincia può avere. E così troviamo il vicesindaco pronto per la scalata politica, la zitella, la moglie arrampicatrice sociale, il droghiere, il medico di paese, i carabinieri.
La storia inizia con il ritrovamento sul treno di una giovane ragazza straniera, forse slava, senza biglietto e documenti. Capostazione e carabinieri giunti sul posto portano la giovane  a Bellano dove fa intendere di essere diretta e qui iniziano i problemi per il vicesindaco Torelli, futuro candidato alle elezioni di sindaco. Torelli è un personaggio avido e arido, interessato solo ai soldi e alla sua carriera, pronto a commettere reati e a mentire pur di ottenere ciò che vuole. Non a caso conosce la bella sconosciuta e fa di tutto per tenerla buona ed evitare che parli dei loro trascorsi. Inizia così una lunga estate per il paese di Bellano, immerso nei pettegolezzi e nei problemi dei suoi cittadini.
Quello che Vitali ci propone è uno spaccato di vita di provincia italiana al termine della guerra, quando in fondo, seppur sollevati dalla fine delle difficoltà belliche e dell'occupazione, ci si guarda ancora con sospetto gli uni con gli altri e la sbirciatina fuori dalla finestra nascosti dalle tende la danno tutti. La sua storia è una storia complessa e semplice insieme. Semplice perché gira intorno all'avidità di alcuni e al senso di giustizia di altri. Complessa perché ad un filo centrale del racconto si aggiungono di volta in volta tanti piccole ramificazioni che ci fanno letteralmente addentrare nelle viuzze di Bellano, a conoscere questo o quel personaggio. Scopriamo così che il Vaninetti si è spacciato muto durante il ritorno a casa dal fronte, che Filiberto non ha passato le vacanze in Toscana a scoprir arte ma all'avventura in Liguria a prendere il sole, o ancora che il nuovo medico, il Cantamerlo, è innamorato della giostraia. Piccole cose, altre più grandi, che ci fanno sbirciare dentro le case di questo paesino.
Mi sono molto divertita a conoscere questo o quel personaggio, dal nome a volte buffo ma sempre azzeccato, a sentirli parlare in dialetto e a scoprirne il rapporto con la trama principale. Vitali è un autore che sa coinvolgere il lettore e lo sa trasportare dentro la storia, lo sa far divertire, ma anche riflettere sull'avidità e l'ingiustizia quotidiana.
A chiudere questo romanzo c'è poi un bel finale, quasi un romanzo nel romanzo, che ti lascia con un senso di pace e giustizia.
Voto...

Alla prossimaEliza

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