Bigoli con le sarde: un piatto di magro "buono" anche per la cucina ebraica

Da Lacucinadiqb

Fu digiunando che Gesù si preparò alla sua missione, proprio come Maometto e Buddha. Il digiuno è il primo comandamento della Bibbia, Dio ordinò ad Adamo di non mangiare i frutti di un certo albero, tanto per mettere subito le cose in chiaro. Si dimenticò di dirlo ad Eva, ma questo è un altro discorso.Il digiuno, insomma, non è solo la privazione del cibo ma in tutte le religioni professate dal genere umano occupa un posto davvero importante. 

Il digiuno infatti è uno dei cinque pilastri dell'Islam: il mese di Ramadan, il nono, impone una totale astensione dal cibo, dalle bevande e da ogni altro piacere del corpo, compreso il fumo e i rapporti sessuali, dall'alba al tramonto. Dura 28-30 giorni, dal sorgere della luna nuova al sorgere della successiva, perché i mesi sono calcolati secondo il calendario lunare (311 giorni) e cade nella stessa stagione solo ogni 33 anni. Mentre nell'Islam il precetto del digiuno è una "legge" nel Cristianesimo con il digiuno, Quaresima, Dio non ha solo voluto porre dei limiti al corpo ma anche introdurre il concetto di "condivisione": si digiuna - si toglie qualcosa dalla nostra mensa - per condividere con l'affamato questa condizione, offrendolo a Dio affinchè lo possa equamente distribuire. Inoltre, come fece Gesù nel deserto, si "digiuna" anche per astenersi dal rancore e dal risentimento.
Per l'Ebraismo il digiuno, Purim, ricorda il digiuno di Ester affinchè le trame del perfido Amar non andassero a buon fine e cade il 14esimo giorno del mese ebraico di Adar (quest'anno celebrato il 19 marzo ed anticipato al 17). Diventa quindi un intenso momento spirituale, di purificazione della propria anima attraverso la preghiera e viene offerto a Dio affinchè ci possa rendere più forti.
I bigoli con le sarde, preparati senza l'aggiunta di grassi animali e in questa versione che vede la cipolla sostituita da un battuto di aglio è un piatto "di magro", ovvero consentito in quei momenti liturgici in cui si osserva un momento di "quarantena" rispetto al cibo, anche per la comunità ebraica. Anzi, c'è chi sostiene che siano stati proprio gli ebrei del Gheto veneziano ad inventare questo semplice e gustosissimo piatto.

IngredientiPer la pasta: 300 gr di farina 00 o integrale, 3 uova bio o 1.Per la salsa: 1 bicchierino di olio evo, 6-8 sarde, 2-3 spicchi d'aglio, vino bianco, pepe nero di mulinello. Preparazione della pastaInserire nella planetaria la farina setacciata, le uova intere e con la frusta a foglia amalgamare gli ingredienti aggiungendo, se necessario, qualche cucchiaio d'acqua, fino ad ottenere un impasto compatto ed omogeneo.Lasciarlo riposare coperto per almeno una mezz'ora ed utilizzare poi un torchio manuale (se recuperato in qualche soffitta o in qualche mercatino) oppure una trafila con fori importanti: i bigoli devono essere belli "carnosi". L'alternativa, ugualmente valida, è acquistarli freschi oppure essiccati in qualche gastronomica ben fornita. Preparazione della salsaPulire la sarde eliminando testa, lisca e squame, sciacquarle, asciugarle con carta casa e tagliarle a tocchetti.Mondare gli spicchi d'aglio e tritarli finemente.In una padella scaldare l'olio evo, far appassire la cipolla, unire le sarde tritate, mescolare, unire un po' di vino bianco e lasciar cucinare fino a quando i pezzettini di pesce non saranno ridotti a salsina.Nel frattempo lessare i bigoli in acqua salata: il tempo di cottura per averli al dente dipende dallo spessore con cui vengono preparati e comunque può variare tra di 5 e gli 8 minuti.Scolarli e versarli nel tegame, spadellarli per un minuto e servire immediatamente.

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