Magazine Rugby

Bilanci federali e glasnost, una piccola storia italiana

Creato il 13 aprile 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Bilanci federali e glasnost, una piccola storia italianaIeri ho pubblicato una puntata della rubrica de L’Angolo del Vile che aveva per tema una questione delicatissima, quella dei bilanci federali. Provateci anche voi , ma in una ventina di minuti è davvero possibile raggiungere e/o scaricare i bilanci di Inghilterra, Francia, Irlanda, Galles, Scozia, Australia, Sudafrica, Nuova Zelanda, Fiji (non Samoa e Tonga, scusate), Canada e Stati Uniti.
Praticamente il gotha del rugby mondiale con l’esclusione di Italia e Argentina.
Una situazione, la nostra, inoppugnabile in punta di diritto, a oggi cioè si può fare, ma ammetterete non il massimo della trasparenza per svariati motivi che vorrei elencarvi. Ma prima un po’ di storia.

Delibera della Giunta Nazionale del CONI n.396 del 12 ottobre 2004. Lo so, è noiosa anche solo a leggerla così, però è una delibera importantissima perché è quella che ha approvato lo statuto vigente della FIR. Le regole, insomma. Tutto bene, o quasi. Perché in realtà dal 2007 (delibere del CONI N. 1352 e n. 1353 del 28 febbraio) lo statuto in questione non è conforme ai “Principi Fondamentali ed ai Principi di Giustizia” emanati successivamente alla sua approvazione dal Consiglio Nazionale del CONI.
Cioè, nel 2004 quello statuto era ok, poi il Coni ha cambiato le sue regole e ha chiesto le conseguenti modifiche a tutte le federazioni affiliate. Con la FIR lo ha fatto nel 2007, lo ha ribadito nel marzo 2009 (delibera n. 1391) per poi ripetersi il 19 maggio 2010 (delibere N. 1410 e 1412).
La FIR però non si è mai mossa e il 19 gennaio 2011 con il protocollo 00066, il Segretario Generale del CONI ha intimato alla federugby di convocare un’Assemblea Straordinaria per l’adeguamento dello statuto, con la specifica che se ciò non fosse avvenuto entro il 30 giugno 2011 lo stesso Comitato Olimpico avrebbe adottato provvedimenti straordinari. La FIR ha convocato l’Assemblea il 25 giugno, ma è andata deserta, anche perché – secondo alcuni osservatori – era stata “anestetizzata” dalla scelta della presidenza di blindare il testo, al quale non era quindi possibile presentare alcuna modifica: da qui la richiesta al CONI da parte del presidente Dondi della nomina di un commissario ad acta, per l’approvazione del nuovo Statuto (scelta, va detto non obbligata: la federazione poteva riconvocare una nuova Assemblea).
Da allora non è ancora avvenuto nulla, anche perché il CONI alla fine del novembre scorso ha approvato una ulteriore definizione di “Principi Fondamentali degli Statuti delle Federazioni Sportive Nazionali e delle Discipline Sportive Associate”, cosa che ha allungato ulteriormente i tempi. La Federugby comunque a oggi è una delle pochissime federazioni (l’unica?) a non aver ancora recepito il nuovo indirizzo stabilito dal CONI.
Ora dovremmo esserci, anche se non si sa quando questo recepimento da parte della FIR avverrà: tra una settimana? Un mese? Nessuno fuori dal palazzo lo sa, almeno al momento.

Bilanci federali e glasnost, una piccola storia italiana
Perché questa premessa storico/burocratica? Perché lo Statuto attualmente vigente non prevede la consegna dei Bilanci Consuntivi annuali della FIR alle società, mentre le modifiche richieste dal CONI la impongono. Non solo, il Bilancio non viene “dibattuto” in Consiglio Federale: l’ultima volta che è stato fatto era l’ottobre del 2004. Da allora niente.
A quanto ammonta il bilancio della FIR? Quanti soldi entrano e quanti escono? Come vengono ripartiti e utilizzati? Quali sono le voci che lo compongono? Contributi ERC, contributi IRB, quelli “celtici”? Quanti soldi vanno al rugby giovanile, al movimento di base, eccetera? Non si sa, dal 2004. Voci e rumors parlano di un bilancio da una quarantina di milioni di euro l’anno. Voci non confermate da nessuno, ma comunque sappiamo tutti che la FIR è una delle federazioni più ricche dopo quella del calcio. Cifra plausibile.

Qualcuno dirà che però consiglieri e affiliati possono richiedere e ottenere il bilancio. Sì… e no. Ho avuto la possibilità di vedere il carteggio tra il rappresentante di una importante realtà rugbistica di un’area ad alto tasso ovale e la federazione. Le lettere facevano seguito a una serie di incontri personali e telefonici in cui il nostro Mister X chiedeva di accedere ai bilanci. Dopo una serie di mancate risposte, di “ti faremo sapere” senza giungere mai a una qualche concretizzazione e le conseguenti lamentele del nostro (orali e scritte), il Segretario Federale – e avvocato – Michele Signorini risponde che sì, volendo i Bilanci possono essere visionati presso la sede della FIR previo appuntamento, ma che “si rileva che i bilanci della Federazione non sono considerabili pubblici” e che “si deve evidenziare come la giurisprudenza del Consiglio di Stato (segue elenco di sentenze, ndr) in presenza di posizioni giuridiche soggettive analoghe al caso in esame, sia addirittura più restrittiva rispetto alla possibilità di poter anche solo visionare i bilanci, possibilità invero concessa alla Società da Lei rappresentata”.
Se traduco in un “sì, potresti vederli perché sono magnanimo, ma accontentati e non mi fare perdere la pazienza” vado molto lontano? Va da sé che il bilancio non è mai stato visionato.

Bilanci federali e glasnost, una piccola storia italiana
Due le conclusioni di questa storia: la mancanza di trasparenza da parte della FIR in primis. Quali siano i perché non è dato saperlo e non credo stia a me dirlo, ma eventualmente al diretto interessato. Alla federazione, tra l’altro, in punta di diritto non si possono muovere grandi critiche. Tutto quello che è stato fatto e deciso era ed è conforme alle norme vigenti (che però devono essere cambiate già da qualche anno, lo ha stabilito il CONI). Ma la trasparenza è oggettivamente un’altra cosa, e non mi richiamo a questa glasnost per criticare l’operato federale ma per meglio comprenderlo. Il senso è “non voglio farti le pulci a prescindere, solo per rompere le scatole, ma capire e meglio giudicare quello che fai”. Siamo in una fase di pre-campagna elettorale? La trasparenza è una ricchezza per chi chiede di essere riconfermato nella sua carica e una necessità per chi invece ambisce ad arrivarci. Mi metto nei panni di Gianni Amore – oggi unico sfidante ufficiale di Dondi – e mi chiedo: come posso presentare un programma serio e concreto se non so su quali forze economiche posso contare?
La seconda conclusione è la mancanza generale di preparazione della gran parte dei dirigenti del movimento italiano. Questo Mister X mi diceva che non era a conoscenza di altre richieste simili alla sua. Magari qualcuna ce n’è stata, ma evidentemente non molte. Che quella in atto non sia una prassi da sbandierare – ancorché, mi ripeto, oggi assolutamente legale – mi pare evidente, ma che nessun dirigente di club o consigliere abbia avuto spalle abbastanza larghe da battere i pugni sul tavolo o da denunciare questa mancanza di trasparenza… Oggi il movimento rugbistico ha pochi dirigenti preparati e all’altezza delle sfide presentate dal professionismo e dalla complessità del mondo in cui viviamo. Paura, inesperienza, un comprensibile e umano tirare a campare? Non lo so, ma come ho scritto qualche giorno fa, “un movimento anche economicamente maturo senza una leadership “politica” professionale a tutti i livelli è destinato a un fallimento progettuale inevitabile. Detto in stampatello: non si va da nessuna parte”.

PS IMPORTANTISSIMO: chiudo questo lungo articolo con una preghiera e un avvertimento. Non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di pensare che la mancanza di trasparenza di cui parlo sia legata a un qualunque tipo di malversazione da parte federale. Che nessuno provi a “usarmi” in questa maniera. Se ne siete così sicuri e ne avete una qualche prova fate un esposto, ma non utilizzate questo blog per lanciare accuse infamanti verso chicchessia. Grazie.

PS/2, meno importante (insomma…): sul sito del CONI, la “madre” di tutte le federazioni sportive italiane, è possibile scaricare il bilancio del Comitato Olimpico…


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :