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La bilancia commerciale italiana a giugno 2011 continua il suo recupero dai minimi di gennaio. Una tendenza molto interessante, anche perché sembra in controtendenza ai dati macroeconomici che segnalerebbero un forte rallentamento (che avverrà).
Depurando la bilancia dal fattore “energia”, il dato continua a rafforzarsi, avvicinandosi a quota 3.250 milioni di euro. Il fatto che però “preoccupa” è la sostanziale stabilizzazione delle importazioni di energia, che potrebbero essere giustificate da un rallentamento della domanda interna di energia (molto probabile) o da un aumento della produzione interna da energia rinnovabile (che è sì esplosa ma non credo possa bilanciare un tale gap). I segnali di rallentamento quindi si possono osservare. E una attenta analisi della variazione annuale infatti ci suggerisce che il momento è in via di “flattering”.
Per luglio, mese stagionalmente molto debole, passare ad una crescita negativa annua potrebbe confermare, ancora se ce ne fosse bisogno, la fase di stagnazione della nostra economia.Oltre alla bilancia commerciale però mi sembrava giusto riprendere in mano anche la produzione industriale italiana che da molti post non aggiorno.
Partiamo con un dato di fatto. Dai dati corretti per i giorni lavorativi la produzione industriale è ancora sotto i livelli pre-crisi del 21%. Troppo facile dire che l’industria è in ripresa quando si prendono a riferimento altri dati che con il livello industriale hanno poco a che vedere.Ovviamente però questi altri dati sono analizzati anche dal sottoscritto, ma devono essere letti più come “ritmo” di crescita che come “recupero” del settore industriale. I tg nazionali infatti pongono la loro attenzione sul tasso di crescita mensile ed annuale della produzione industriale, e non sull’indice con cui queste percentuali sono calcolate (grafico in alto).
Il grafico qui sopra riporta proprio il tasso di crescita annuale della produzione industriale e penso proprio parli da solo, e nemmeno i Tg ora potranno camuffarlo con altri dati nei prossimi mesi (a giugno il livello era +0,22% rispetto a giugno 2010).