Fine anno.
Tutti noi rampanti imprenditori di noi stessi nel grande etere del web siamo pronti a sfornare bilanci di missione sciorinando le mirabilie compiute nell'anno solare.Io non sarò da meno.Nei blog e nei portali da cui sono circondato impazzano classifiche, pagelloni, riassunti, sommari, memorie e giudizi finali dell’anno che sta finendo.Classifiche, visitatori, segnalazioni, collaborazioni, visualizzazioni, tante altre parole d'effetto che finiscono in “zioni”.Allora prepariamoci a dare qualche numero. Rispetto all'anno passato ho scritto 60 post in meno, 62 contro 112, un calo del 53%.-53%Rispetto al 2012 i post in meno sono addirittura 171.
-73%Numeri mica da ridere, eh???Ma concentriamoci sui visitatori, perché alla fine del numero dei post potrebbe pure non fregarci nulla.Riguardo ai visitatori - dati di Vivistats, perchè Google Analytics è troppo complicato - nell'anno 2014 ho totalizzato 23.676 pagine visitate e 14.486 visitatori.L'anno precedente i visitatori sono stati 24.539, un calo del 40,97%.
-40,97%Lo volete vedere in un disegno?Siete sicuri?Voi lo chiedete…
Ma non scioriniamo troppi numeri, non vorrei passare per vanitoso.Parliamo di qualità, perché poi le statistiche sono sterili, e a noi blogger alternativi non ci interessa se parliamo a platee di 10000 persone o solo a quello sciroccato che ci tampina per chiedere il reupload dell’ultimo concerto degli Amon Duul.Progetti iniziati e mai finiti:
Riletture Americane: non era male. Si è arenato a metà della Visibilità. Nella molteplicità si sarebbe dovuto parlare di Van Morrison e Henry Rollins. Siamo fermi forse da anni, ormai.
US Hard Rock Underground: un paio di post negli ultimi 6 mesi. Poi basta.
Come Evocando un esercito di Morti: conclusa la “first season” ; un post di apertura alla seconda stagione; poi basta. C’è qualcosa di abbozzato, ma lungi dall’essere postato.
Manualetto di Musicologia fantastica: quasi lo dimenticavo. Crossover tra Borges e Le Città Invisibili di Calvino. Recensioni di album inesistenti, organizzate per categorie sensoriali. Mi piaceva molto, dovrei ancora avere un "piano" scritto da qualche parte...
Virgin Forest: l’ultima revisione del progetto collettivo data Luglio 2014. Ci sarebbero un sacco di post di Vlad da annettere, trascrivere e inserire; nulla da fare.
Scarabocchi Ubriachi: ovvero il nuovo libro di Bart, illustrato da Mr. Hyde, è un cantiere aperto (ma pieno di fango). I disegni ci sono, i testi pure, il coordinamento generale no. Vedremo.
La rivoluzione sul divano: mai nemmeno partito.
Quindi?Traiamo qualche conclusione.Siamo sicuri?Vogliamo proprio farci del male?Cerco di applicare ciò che quel piccolo sacrosanto testo di Serge Latouche ha cercato di insegnarci: il limite.L'importanza di riconoscere il limite, e non la crescita continua, come il più naturale, fisiologico e ineluttabile degli elementi che ci circondano e su cui addirittura si basano tutte le leggi che regolano questo mondo.Il mio limite l'ho raggiunto, eccolo qui.Ma vado oltre.
Decrescita
L'unica risorsa che ci può dare un appiglio di speranza. Una decrescita consapevole, condivisa e accettata, senza traumi. Decrescita non è sinonimo di regressione o peggioramento di status. Però occorre accettarla, allo stesso modo in cui si è accettato il limite.Nel piccolo di un piccolo blog che cerca di parlare comunque solo di musica - non essendo certo in grado di pontificare sui massimi sistemi - lancio anzi il mio appello:
Scrivete meno - scrivete meglioAscoltate meno - ascoltate per il piacere di farlo
A cosa ci serve accumulare post su post di recensioni, report, giudizi, cronache?
Comprate di meno - comprate con raziocinio
Perchè accumulare "la roba" ha finito per uccidere Mazzarò. E alla lunga ucciderà pure noi...Basta così.Ciao a tutti e buon anno!Ci rivedremo nel 2015.Per ora… Adios!
La volontà di conoscere tutto, senza sforzarsi troppo di comprendere, e di fare tutto, sfocia nel rigetto di ogni norma morale.
S. Latouche - Limite