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Progressi evidenti, ma anche miglioramenti ancora da ricercare: è questo il bilancio che il rappresentante dell’Unicef in Tanzania – Jama Gulaid – ha tracciato della condizione infantile nel Paese.
Un segnale positivo è quello sulla mortalità infantile: pur attestandosi ancora al 54 per mille, infatti, il numero dei bambini che non raggiungono il quinto anno d’età è calato di due terzi in pochi anni.
Raddoppiato, invece, il dato che riguarda gli iscritti alla scuola primaria: ormai il 90% dei bambini vi hanno accesso, ha spiegato Gulaid. Quelli esclusi, però – ha ricordato – restano ancora un milione.
Segnali contrastanti anche dal fronte della lotta all’Aids.
Sono sempre di più i neonati che nascono sani, grazie alla distribuzione di farmaci antiretrovirali che ha raggiunto il 73 per cento delle donne sieropositive in gravidanza.
Crescendo, tuttavia, i bambini che sono comunque stati colpiti dall’Aids hanno ancora poche possibilità di ricevere la stessa cura: attualmente ne beneficiano infatti appena 3 su 10.
Il rappresentante dell’Unicef ha invece lanciato l’allarme sulla questione dei diritti dell’infanzia, descritta come una delle principali “sfide da vincere”: il 75% dei bambini, infatti, viene picchiato o comunque è vittima di qualche forma di violenza fisica.
E si aggiunga il lavoro minorile obbligato in considerazione della povertà delle famiglie.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)