La notizia era da molto tempo nell’aria ed è stata divulgata qualche giorno da vari giornali e blogs: Flavio Briatore vende il Billionaire e apre i suoi omonimi all’estero. Ho visto tanto accanimento nei suoi confronti, gente che dice che non lo rimpiageranno. Forse non lo rimpiangerà Guglielmo Pepe del blog di La Repubblica, ma lo rimpiangeranno tutte le persone che grazie a lui guadagnavano un pò di soldi in quel di Porto Cervo e dintorni. Insomma potrebbe essere , come ha definito lui, un Circo Barnum che ha visto il tramonto insieme a personaggi del Berlusconismo ma è pur sempre un’azienda italiana che decide di trasferirsi all’estero per ragioni che ci devono fare riflettere. Io vivo in Italia e lavoro a Montecarlo, proprio una delle mete che il sig Briatore ha scelto per il suo Billionaire. Lo vedo da vicino il Billionaire e da quando ha aperto c’è stato un incremento enorme nel settore ristorativo e non della Montecarlo. Insomma, lasciamogli il suo giro di mezze calzette, tronisti etc etc ( a proposito io non ho visto nessuno dei personaggi di cui il sig Pepe parla) ma lasciamo che apra locali che faranno lavorare tutto e tutti. Le persone ricche ci sono sempre state e ci saranno sempre, d’altronde quelli come me che lavorano nel settore alta ristorazione vivono e guadagnano grazie a quest’ultima categoria, e ci sarà sempre qualcuno che lavora grazie alla voglia di spendere di questi nuovi ricchi o nuovi cafoni. Aprite, aprite e se aprite nel Principato è ancora meglio almeno io ed altri 6000 persone potranno mantenere il proprio posto di lavoro. Quanto a Eatitaly, il paragone non è appropriato perchè si tratta di competenze diverse e molto distanzi fra loro. Oscar Farinetti ha sfruttato bene l’onda del desiderio di made in italy nel settore alimentare ed è stato molto bravo. Vedere un eatitaly con sedi solo all’estero mi sembra strano. Ci sono poi altri personaggi, come Grom, e tanti altri che scommettono sul made in Italy. Altri “fuggono”, abbandonano la nave come buona parte dei lavoratori frontalieri che grazie al trattamento fiscale italiano stanno abbandonando la propria patria per andare nella vicina Francia ed avere condizioni ed eque tasse.
Non si tratta di parlare di fine di un circo ed essere contenti che un imprenditore lascia l’Italia, ma di analizzare molte cose che impediscono ai capitali stranieri di investire in Italia ed agli imprenditori italiani di scappare. Poi se ci sono imprenditori italiani che continuano ad investire in Italia, un grande Bravo, ma sicuramente sanno il perchè della loro scelta. Io alle favole, ormai, non ci credo più
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