Quella che segue è la storia inedita di Billy Babyface, un gangster sanguinario che terrorizzò Washington DC dal 1910 al 1929. Di seguito le immagini inedite dell’ultimo efferatissimo omicidio dove persero la vita circa 10 persone tutte legate in qualche modo con il commissario che seguiva il suo caso e cercava vanamente di arrestarlo. Ma quell’ultima volta Billy commise qualche sciocco errore…
Immagini consigliate ad un pubblico adulto
Max Dejavù
21/08/1925
Quella sera il commissario rientrò a casa più tardi del solito.
Era sulle tracce di un pesce grosso, “Billy Babyface” un gangster del Wisconsin, approdato a Washington D.C. per i suoi loschi traffici.
Il commissario aveva avuto diversi avvertimenti. Billy Babyface era un “gentiluomo” e non avrebbe mai osato toccare uno sbirro senza prima avvisarlo che stava lentamente mettendo i piedi nella merda.
Una grossa merda puzzolente.
Quella grossa merda erano i traffici di Billy e lui, Billy, non avrebbe permesso a nulla e nessuno che qualcuno, tanto meno un fottutissimo sbirro, potesse rovinargli i piani perchè lui Billy, era rispettato e onorato dai suoi amici e dai suoi nemici e chi osava contraddirlo poteva solamente trovare due soluzioni: fuggire o fuggire.
Questo il commissario lo sapeva bene ma anche lui era un osso duro e riteneva che gente come Billy, ne avesse vista passare per le carceri. Delinquenti di basso rango che si erano improvvisamente arricchiti grazie alla loro fama di sanguinari ma che per un motivo o per un altro avevano fatto la fine di tutti: dietro le sbarre a prendere il sole a righe, una palla al piede in attesa che il giudice sentenziasse finalmente la condanna capitale lungo quell’ultimo miglio verde!!!
Ma Babyface non era un delinquente da quattro soldi. Lui, Babyface, non commissionava mai i crimini. Se facevi un torto a Babyface lui ti avvisava una volta, due, la terza volta pensava lui a risolvere i torti subiti.
Lo chiamavano Babyface-mattarello, per l’abitudine di uccidere le sue vittime con un mattarello.
Quella sera del 22/08/1925 il commissario tornò a casa ma lo spettacolo fu dei più raccapriccianti.
Ecco come si presentava l’abitazione del Commissario al suo rientro.
Gli oggetti erano sparsi per il soggiorno. Evidenti tracce di colluttazione tra Babyface e gli occupanti dell’appartamento.
Babyface aveva volutamente simulato una rapina.
All’ingresso i primi cadaveri mostravano la reale natura dell’efferato delitto. Una violenta vendetta.
La prima vittima, forse la persona che aprì ignara la porta a Babyface
Babyface inseguì le vittime nella stanza da letto. Alcune si erano rifugiate sotto le coperte ma la violenza omicida di Babyface non aveva tregua.
Babyface, vista la sua altezza si era aiutato con una sedia per raggiungere le vittime nascoste sotto le coperte.
Qualche vittima fu raggiunta nel corridoio prima di raggiungere il letto.
Qui possiamo vedere il cadavere di Ciccio, amico fraterno del commissario.
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Tra le vittime inspiegabilmente possiamo osservare il cadavere di Etciù, braccio destro di Billy Babyface. Parrebbe dalle indagini svolte negli anni seguenti che Etciù più volte confidò a Billy la sua decisione di costituirsi. Probabilmente Billy lo giustiziò in quell’occasione.
Etciù giace con il volto per terra.
Altre vittime furono ritrovate nella stanza degli ospiti del commissario. La vista del massacro fece rabbrividire anche le Forze Speciali intervenute sul luogo del reato.
La stanza degli ospiti con le vittime al suo interno.
L’arma del delitto. Billy per qualche motivo inspiegabile perse l’arma del delitto. Questo fu uno dei punti fondamentali per individuarlo come colpevole.
Il mattarello utilizzato da Billy per i suoi omicidi.
Ma Babyface peccò di superbia. Decise di scattare alcune foto ricordo del luogo del delitto. Furono queste le prove schiaccianti che lo inchiodarono.
Babyface sul luogo dell’omicidio