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Bimba di 2 anni muore al Policlinico Tor Vergata Roma, aperta inchiesta

Creato il 13 settembre 2013 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Denuncia sanitaria , Infanzia
tor vergata
Al Policlinico Tor Vergata di Roma una bambina di due anni ha perso la vita

Un’incredibile tragedia legata, probabilmente, ad un errore medico: al Policlinico Tor Vergata di Roma una bambina di due anni ha perso la vita. Sembra che la causa della morte sia stata una manovra errata nel corso di una tracheotomia. L’ospedale ha aperto un’inchiesta interna per verificare le eventuali responsabilità professionali.
La bambina, affetta da una forma di leucemia, era ricoverata nel reparto di Ematologia, e doveva essere sottoposta a trapianto di midollo. Dal Ministero della Salute arriva l’indicazione che “il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin fin da ieri, non appena ricevuta la comunicazione da parte del Policlinico di Tor Vergata, ha immediatamente avviato una indagine conoscitiva approfondita sui fatti attraverso il servizio ispettivo del Ministero”. Cittadinanzattiva offre il proprio sostegno di tutela legale e medico-legale alla famiglia, affinchè venga fatta chiarezza sulle cause e le eventuali responsabilità di quanto accaduto.
Cittadinanzattiva Lazio esprime la propria vicinanza alla famiglia della bambina deceduta e chiede alle autorità competenti di fare immediata chiarezza su quanto accaduto e capire se esistono responsabilità professionali o organizzative. “Negli ultimi mesi si sono ripetuti episodi a danno dei pazienti o sono state segnalate, anche recentemente, situazioni di rischio potenziale in diversi centri di cura”. Cittadinanzatitva chiede con forza che alla Regione Lazio un piano di sicurezza delle cure e di prevenzione dei rischi regionale che sia efficace e applicato scrupolosamente in tutte le strutture sanitarie, ma occorrono anche controlli che ne verifichino l’applicazione e colpiscano le negligenze. Non si può più aspettare.
Dura anche la reazione del Codici che attende l’esito dell’autopsia. “Se quanto accaduto è causa di un errore medico, ci troviamo di fronte ad un grave caso di malasanità. Pertanto annunciamo che l’associazione Codici si costituirà parte civile in caso di processo” commenta il Segretario Nazionale del Codici, Ivano Giacomelli. L’Associazione ricorda che, secondo la Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, il Lazio si pone come terza Regione  per casi di malasanità  (nel periodo di osservazione – 2 anni – su 63 casi seguiti 42 i decessi).
Sempre secondo la commissione “in Italia, in media, ogni mese si contano circa 13 casi di presunta malasanità che finiscono sotto la lente d’ingrandimento della stessa Commissione”. Analizzando nel dettaglio la tabella della Commissione si scopre che 261 decessi sono legati a presunti errori medici e 139 a inefficienze di vario tipo. Le inefficienze sono spesso legate a carenze di vario genere e a strutture  inadeguate.
Data l’importanza del tema sanitario, l’Associazione avverte la necessità di un confronto aperto tra cittadini, istituzioni, operatori, esperti, associazioni ed organizzazioni che operano nel settore. Da tale esigenza è nata l’idea di lanciare il Forum Codici “Sanità e servizio alla persona”, un luogo neutro in cui confrontarsi, lanciare proposte, rivendicare il diritto alla salute. Per portare avanti, insieme, la battaglia contro la malasanità.
Tra i servizi offerti: lo Sportello segnalazioni dove i cittadini possono segnalare le criticità sia per mettere in risalto gli elementi negativi, sia per avviare un percorso di monitoraggio che renda la totalità dei soggetti responsabili delle proprie condotte, compreso i personale sanitario. Si può accedere al Forum “Sanità e servizio alla persona” direttamente dal sito di Codici www.codici.org dalla sezione “Forum Codici”.
Per le emergenze è attivo lo sportello SOS Sanità  [email protected]  te. 06-5571996 attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.  Gli operatori raccoglieranno le segnalazioni e provvederanno a contattare direttamente la struttura sanitaria per segnalare le disfunzioni, ovvero, segnalare direttamente all’autorità giudiziaria i fatti.



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