Chi è riuscito ad arrivare fino alla fine senza fermarsi per ingoiare le lacrime metta il dito qui sooootto!
Ecco, appunto, niente dita. Questo libro è meravigliosamente devastante, uno dei più belli che abbia letto insieme alla mia bimba; uno dei più evocativi che abbia letto da sola.
Un libro che mette in comunicazione emozionale i piccoli e i grandi, che dà l’occasione di giocare con i bimbi e di conoscerli meglio.
Ogni pagina è una storia, accompagnata da una pagina illustrata (illustrazioni essenziali, dal tratto deciso, colori forti, dolci e bellissime) e ogni storia racconta della prima volta di una bimba: dalla “prima volta” del titolo, la nascita, il primo abbraccio, il primo pianto, alla prima volta in bicicletta, al primo amore, all’essere, per la prima volta, mamma.
Sono le storie di tutti, ma più che le storie, toccano le emozioni, quello che di più intimo e forte abbiamo: i ricordi mediati dall’affetto, dall’amore, dai sentimenti forti. Per questo non si riesce ad andare avanti, a volte, mentre si legge a voce alta.
La cosa bella è che ognuno legge (l’ho capito parlandone con chi lo aveva avuto fra le mani) a modo suo tutte quelle prime volte. E si emoziona, comunque, sia che abbia avuto un buon rapporto con il papà, sia che lo abbia appena conosciuto, se è sposata o meno, se ha figli o non ci pensa ancora; tutti, ma proprio tutti leggono questo libro con il cuore.
C’è anche un aspetto ludico e di relazione molto importante, a mio parere. Io ho letto tante volte questo libro con Nicoletta che ha quasi cinque anni e abbiamo fatto un gioco stupendo: leggiamo la prima volta della protagonista e poi ricordiamo insieme la mia prima volta che… e la sua prima volta che… Vi assicuro che si vive un momento magico.
La prima volta che sono nata, Vincent Cuvellier, Sinnos (2013), 104 pagine, 13 euro