Microsoft segue il trend inaugurato da Google e lancia la sua personale interpretazione della ricerca sociale. Il nuovo Bing sta per diventare realtà negli States e aspettando che raggiunga anche l’Italia vediamo cosa dobbiamo aspettarci.
L’idea alla base del nuovo Bing è la stessa del Search Plus Your World di Google, ovvero l’integrazione fra motore di ricerca e social network. Buona parte della nostra esperienza sul web passa per un motore di ricerca e la possibilità di condividerne i risultati con i nostri amici è la novità introdotta da Google qualche mese fa.
Per Mountain View la svolta “sociale” è stata completa, con la realizzazione di Google+ e la sua integrazione nel celebre motore di ricerca. Microsoft non aspira a concorrere con Facebook e anzi lo integra nel suo Bing, dando la possibilità di condividere le proprie ricerche e chiedere un consiglio ai propri amici.
Se la sostanza non cambia, radicalmente diversa è l’esperienza che Bing promette di offrire. Queste le parole di Microsoft.
Forniremo i risultati che vi aspettate, bellissimi e rilevanti, saranno la prima cosa che vedrete. Invece di frammentare i vostri risultati mescolandoli con gli aggiornamenti dai social network, vogliamo rendere onore alla purezza dei risultati, rendendo più facile concentrarsi sui link di cui avete bisogno.
Il riferimento, non troppo velato, è all’approccio di Google che, prediligendo la pulizia dell’interfaccia, ha preferito integrare i contenuti del social network nei risultati delle ricerche. Bing opta invece per una pagina su tre colonne: la prima dedicata ai risultati, la seconda ai servizi (mappe, prenotazioni, ecc.) e la terza all’integrazione con Facebook.
Tra le funzioni offerte, Ask Friends consente di condividere il risultato della ricerca sulla nostra bacheca, per chiedere un consiglio ai nostri amici o porre una domanda. Più interessante è l’opzione Friends Who Might Know, che fornisce un elenco degli amici a cui potremmo rivolgerci, rintracciati grazie ai “Mi piace” e alle condivisioni di contenuti. Infine la lista di People Who Know include le persone che hanno parlano pubblicamente dell’oggetto della mostra ricerca.
Le promesse sono tante e ambiziose, ma per metterle alla prova dovremo aspettare. Negli Stati Uniti è possibile iscriversi a un’apposita mailing list, nessuna data è invece disponibile per il lancio europeo.