Martedì 13 Settembre 2011 09:01
Per redigere il rapporto "Metti (l’estinzione di) un tigre nel motore", Greenpeace ha raccolto 92 campioni di diesel in stazioni di servizio delle principali compagnie (tra cui Esso, Agip, Shell) in nove Paesi europei e li ha inviati a un laboratorio tedesco specializzato nelle analisi dei carburanti.
Tra i campioni, quelli con la maggiore percentuale di biocarburanti – tra il 5 e il 7 % - sono stati trovati in Francia, Germania, Italia, Svezia e Austria. Mentre in Francia la coltura più utilizzata è la soia, in Italia è stata riscontrata un’altissima percentuale di olio di palma.
La colpa? È dell’Unione Europea, che spinge per l’adozione cieca dei biocarburanti senza distinguere tra quelli che aiutano il clima e quelli che invece sono un pericolo per il Pianeta. Servono subito leggi in grado di limitare l’uso di quei biocarburanti che distruggono clima e foreste e di favorire soluzioni più efficienti.
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