Bioenergie: i rifiuti organici diventano fertilizzante

Creato il 08 luglio 2013 da Bioenergyitaly_blog
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Attualmente la bioenergia rappresenta oltre i due terzi del totale delle energie rinnovabili nell’UE. All’interno del settore della bioenergia, il crescente uso di biogas apre la strada a nuovi settori di impiego, in cui la biomassa non ha ancora un ruolo importante.

I materiali organici sono essenziali come substrati per la generazione di biogas e sono il punto di partenza chiave per il processo di produzione. I tipi di materiali usati vanno dai rifiuti organici domestici, rifiuti verdi e vegetali, detriti fognari comunitari, colture energetiche (mais, erba, miglio) agli scarti alimentari industriali.

rifiuti organici derivanti dalla produzione di biogas, possono convertirsi in fertilizzante ecologico di alta qualità. Questa è una tesi sviluppata dall’Istituto basco per la ricerca agricola e lo sviluppo che, insieme al centro indipendente agrario Neiker-Tecnalia e la società ‘Guipuzkoa Ekonek’, ha promosso la realizzazione di un impianto pilota per il trattamento dei rifiuti organici del biogas, da convertire in fertilizzanti ad alto valore aggiunto per i terreni agricoli.

I ricercatori sono convinti che I rifiuti organici ottenuti dal processo di lavorazione del biogas, rappresenterebbero un sottoprodotto di scarto che, in fase di smaltimento, emetterebbe in atmosfera un certo quantitativo di ammoniaca (gas ad effetto serra) e di altre sostanze inquinanti, con gravi danni per l’ambiente.

L’istituto basco ha quindi ritenuto importante il trattamento chimico dei rifiuti allo scopo di riconvertirli in fertilizzanti ecologici di alta qualità da impiegare nei terreni agricoli.

Uno dei compiti principali dei ricercatori Neiker-Tecnalia sarà quello di garantire che i microgranuli ottenuti possiedano caratteristiche chimiche e agronomiche ottimali. Per questo fine, è molto importante ottenere fertilizzanti con un livello equilibrato di azoto, fosforo e potassio. Gli esperti ritengono che la struttura sarà in grado di trattare circa 28 000 tonnellate di digestato all’anno, che produrranno circa 9 200 tonnellate di fertilizzante.

I rifiuti organici del biogas vengono così recuperati dopo il processo di produzione bioenergetica, che consiste, in pratica, nella fermentazione batterica ‘anaerobica’ (ossia in assenza di ossigeno) dei residui vegetali, dei liquami zootecnici o dei fanghi di depurazione.

I rifiuti organici del biogas grazie alla realizzazione di un nuovo impianto per il trattamento del digestato, vengono  in questo modo riconvertiti in un fertilizzante organico di alta qualità che potrebbe essere addirittura dieci volte più produttivo rispetto ai normali concimi agricoli, senza alcun tipo di impatto con l’ambiente.

rifiuti organici del biogas convertiti in fertilizzante ecologico, subiscono, in particolare, un processo di trattamento noto come ‘idrolisi chimica’ (in cui le molecole del materiale vengono scisse in due o più parti per effetto dell’acqua), seguito da un processo di ‘granulazione’ (che permette di trasformare le polveri cristalline o amorfe in aggregati solidi).

Neiker-Tecnalia spera che questo impianto pilota rappresenti una soluzione per il settore agricolo, che sia rispettosa dell’ambiente e allo stesso tempo economicamente sostenibile. I microgranuli sono usati in dosi molto più ridotte rispetto ai fertilizzanti tradizionali, e rilasciano le proprie sostanze nutrienti lentamente, e ciò comporta un minore impatto sull’ambiente.

I rifiuti organici del biogas possono essere sperimentati anche in Italia visto che soltanto un anno fa Legambiente denunciava un riversamento improprio del digestato da parte di alcune aziende agricole, smaltito sui terreni agricoli senza alcun tipo di pre-trattamento ‘ecologico’.

Nella prossima edizione della Fiera BioEnergyItaly - che si terrà a Cremona Fiere dal 5 al 7 Marzo 2014- nella sezione Eventi si farà il punto della situazione italiana delle bioenergie.


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