Non ricordo nemmeno più quando ho scritto il mio primo curriculum. Probabilmente immediatamente dopo il diploma, probabilmente seguendo la falsa riga di quelli proposti da un inserto del Sole24 Ore che devo avere ancora da qualche parte. Bei tempi quelli, poi è stata la volta del curriculum europeo e poi del curriculum digitale che oggi fa molto più scena chiamare porfolio, perché associare alle parole le immagini fa più effetto.
Le nuove tendenze, mai stanche di cambiare, al classico curriculum, sia esso di carta o digitale affiancano la Biografia. Proprio così. Sembra che i tempi dei “solo fatti e niente fronzoli” sia giunto alla fine, per lo meno a leggere i blog d’oltre mare.
La biografia
In effetti leggere una biografia, se ben scritta intendiamoci, è certamente più coinvolgente che leggere un curriculum tutto date e linguaggio burocratico. Una biografia degna di questo nome aiuta le persone a relazionarsi con il candidato, in alcuni casi a identificarsi con lui, e i fatti propri, raccontati piuttosto che elencati, trasmettono immediatamente fiducia.
Effettivamente preferire una biografia ad un curriculum schematico è un rischio, una scelta che richiede un certo coraggio. Lo stile di scrittura può non piacere, la bio si potrebbe dimostrare troppo lunga e noiosa, e i fatti, quelli salienti, potrebbero non saltare immediatamente all’occhio.
Eppure se è capace di rispondere alle 5 domande, ha certamente possibilità di successo. Quali sono?
- Io chi sono?
- Come posso aiutarti?
- Com’è che sono diventato chi sono?
- Perché dovresti fidarti di me?
- Cosa abbiamo in comune?
Insomma con una buona biografia, di quelle accattivanti, da utilizzare specialmente online, si possono ottenere riconoscimenti non da poco. Poi se si decide di lavorare nel mondo della comunicazione, di una auto-biografia non si può fare proprio a meno, non trovi?
Scrivere la propria biografia
E’ stata una delle cose più difficili che mi sia stato chiesto di fare. Sai il retro dei libri dove in poche righe devi dire quanto c’è da sapere su di te? Ecco quelle poche righe sono davvero difficili da buttar giù anche per i più grandi ed abili comunicatori. Perché? Raccontare sé stesso è sempre complicato! Si rischia di mostrarsi antipatico, egocentrico, presuntuoso, serioso, e se poi ti trovi nel bel mezzo di una carriera in evoluzione, il discorso è ancora più difficile.
D’altronde, se l’auto promozione fosse semplice, i professionisti del settore rimarrebbero senza lavoro. Il segreto in grossa sostanza è quello di scrivere la vostra biografia non tanto per nutrire il vostro ego, quanto piuttosto per prestare un servizio al lettore – cliente. Pensa: chi leggerà la mia bio, cosa vorrebbe scoprire di me? Come conquistare la sua fiducia? Come riuscire a convincerlo che io sono il freelance che fa al caso suo?
Ecco! Mettiti a lavoro ora, ma prima ancora qualche consiglio.
Il tuo curriculum diventerà una storia di quelle che si leggono con piacere quando sarà possibile condividerne il punto di vista. Meglio ancora se creativo e originale.
Raccontato il punto di vista è bene dire come questo si è venuto a creare, disegnando un background che regali spessore alla storia, alla vostra storia.
Ora non ti resta che inserire nella tua storia i clienti passati, le comparse, meglio se clienti di rilievo, società, privati ben conosciuti. In questo modo il nuovo committente potrà collegarti a situazioni note, per le quali ha fiducia e stima.
Ed infine, per renderti più reale potresti raccontare dei tuoi hobby e dei tuoi interessi. Sia mai che la passione per il tennis non ti aiuti a trovare il lavoro dei tuoi sogni.
Cosa ne pensi?
Credi che scrivere la propria biografia possa essere una mossa davvero utile?
Photo Credit: http://kellyraeroberts.com