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Bioindicatori della qualità dell’aria: i Licheni

Creato il 17 settembre 2014 da Deboramorano @DeboraMorano

I licheni sono degli organismi viventi composti da un fungo (micobionte) e da un’alga (fotobionte) che crescono attraverso un rapporto di perfetta simbiosi.

Molto diffusi, sia in ambienti terrestri, di montagna che di mare,  sopravvivono anche in ecosistemi fortemente antropizzati.

I licheni si riconoscono per le patine pelose, costituite da cespuglietti di lobi, di diversi colori a seconda della specie.

Anche se deleteri per i monumenti, in quanto trasformano e disgregano il supporto su cui si attaccano, per cui devono essere rimossi, possono essere utilizzati come bioindicatori dell’inquinamento atmosferico e ciò grazie alla loro particolare sensibilità, anche alle minime concentrazioni entro i limiti di legge, nei confronti di sostanze tossiche quali: anidride solforosa e ossidi di azoto.

In sostanza, i licheni non possono liberarsi delle sostanze contaminanti accumulate al loro interno, in particolare nel tallo, tramite meccanismi di escrezione attiva, come invece succede nelle piante superiori.

In altre zone dell’ Europa, già negli anni Ottanta, si era a conoscenza che questi organismi rispondono con relativa velocità alla diminuzione della qualità dell’aria e tornano a colonizzare, entro pochi anni, nei contesti urbani e industriali ove vi sia un miglioramento delle condizioni ambientali.

Licheni-bioindicatori-schema

Schema Licheni (fonte: http://www.architetturaecosostenibile.it)


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