Pare che questo antico popolo nordico, i Cimbri appunto, stabilitosi nell’Altipiano dei Sette Comuni fuggendo i Romani che li avevano massacrati in battaglia, avessero grandi capacità nella produzione di miele e marmellate. È a queste conoscenze tradizionali che i Rigoni fanno riferimento diretto per spiegare i loro esordi.
La figura chiave, in realtà, fu la signora Elisa Antonini, nonna degli attuali dirigenti, la quale avviò all’apicoltura due dei nove figli che ebbe dal marito Antonio: erano poliomielitici, non potevano portare pesi, né fare grandi sforzi fisici. Difficile immaginarlo allora, eppure dal passatempo per due figli deboli, complicati da sistemare a livello lavorativo, i Rigoni hanno messo in piedi negli anni un piccolo impero che da Asiago di estende a est fino alle sponde del Mar Nero a ovest fino ad oltre oceano.
L’Apicoltura Rigoni snc prende a marciare coinvolgendo alla fine tutta la famiglia. Fino al 1978 la sua attività principale consiste nella produzione del miele a partire dalle molte arnie sparse per i campi dell’Altipiano. L’avvento della terza generazione Rigoni alla guida dell’azienda segna una prima svolta: la trasformazione e la distribuzione di miele di produzione propria o acquistato da altri diventa l’attività preponderante. L’azienda cresce sempre più, introduce nel mercato il miele monoflora e altri prodotti apistici come confetture a base di miele e integratori. La commercializzazione viene rivoluzionata: niente più negozi specializzati, si passa alla grande distribuzione.
Col 1989 e la caduta del muro di Berlino arriva la crisi. Dall’est europeo la concorrenza è sfrenata: i prezzi calano, forse al pari della qualità dei prodotti. E proprio sulla qualità è basata, almeno per un verso, la risposta della Rigoni. 1992, si passa al biologico, una nicchia di mercato che nel tempo diventerà molto frequentata dai consumatori. Per un altro verso, differenziare la produzione diventa necessario. Al miele si affiancano le confetture, sbarca nel mercato Fior di frutta che abbina il biologico con competenze esclusive sulla dolcificazione naturale a partire dal succo di mela.
È il 1997 quando l’Apicoltura Rigoni snc muta denominazione e forma: Rigoni di Asiago è ora una spa e dal 1997 tra i soci conta la finanziaria pubblica Sviluppo Italia (12,3%) e la regionale Veneto Sviluppo (29,8%). Dello stesso anno è la Rigoni Usa Inc, distributrice dell’intera gamma di prodotti negli States.
Miele biologico
Tutto il miele commercializzato dal 1992 in avanti, giurano alla Rigoni, è biologico al 100%.
Accurata la scelta dei siti per gli alveari; controllato il raggio d’azione delle api, da uno a cinque chilometri; conservanti e aromi artificiali banditi dal prodotto; bandito pure l’uso di medicinali chimici per prevenire eventuali malattie degli insetti. Nel tempo i fratelli Rigoni hanno selezionato un discreto numero di apicoltori, sparsi in tutto il territorio nazionale, dai quali il miele viene acquistato, lavorato e venduto.
Le confetture, ovvero l’eldorado bulgaro
Le confetture Rigoni nascono in gran parte grazie alla quantità di frutta che fin dal 1993 proviene dalla Bulgaria. Notevoli i numeri di produzione, tutta biologica: 2000 ettari di superficie coltivata dislocata nei dintorni di Pazardijk, 3000 tonnellate di frutta prodotta ogni anno, due le società coinvolte nella gestione: Ecovita ed Ecoterra. Le coltivazioni principali riguardano fragole e fragoline: mille tonnellate di prodotto che impegnano mille raccoglitori. Ci sono poi varietà di more di rovo, prugne, ciliege, amarene, nocciole, lamponi, ribes nero, ribes rosso, uva spina e mele.
Giunta in Italia surgelata, la frutta viene poi lavorata nel centro produttivo di Foza. Qui tutte le operazioni sono automatizzate e monitorate da computer che sono anche in grado di fornire la tracciabilità della materia dalla sua origine al confezionamento. Considerate anche le varietà italiane,sono seimila le tonnellate di frutta che ogni anno vengono lavorate a Foza.
La Rigoni di Asiago spa è oggi un colosso da 18.000 vasetti di confettura all’ora, smistati nella grande distribuzione tramite il polo di Albaredo Veronese. Dal 2005 i fratelli Rigoni sono tornati in possesso dell’intero pacchetto azionario e hanno fatto della loro azienda il leader indiscusso del mercato del biologico con prodotti come la Nocciolata e Dolcedì, lo zucchero delle mele. Nel 2006 Fiordifrutta si è imposta come la marmellata più acquistata dagli italiani.