PC - PS3 - Xbox 360
TESTATO SU
PC
Genere: Avventura, Azione, Sparatutto
Sviluppatore: Irrational Games
Produttore: 2K Games
Distributore: Take Two Interactive
Lingua: Italiano
Giocatori: 1
Data di uscita: 26/03/2013
PS3X360PC
EUR 30,67EUR 29,90EUR 20,77 |
Rapture ai tempi d'oro è meravigliosa Un'unica uscita avrebbe sicuramente giovato al prezzo ed alla durata
Con il Season Pass si risparmia la metà Manca il doppiaggio in Italiano
Booker DeWitt ed Elizabeth in veste noir in una Rapture più viva che mai, prima del tracollo, prima della guerra e dei tradimenti, prima del fallimento di un’ideologia… insomma, prima di tutto ciò che era Rapture come l’abbiamo vissuta! Come può tutto ciò non far drizzare le orecchie di un qualsiasi amante di quei capolavori che portano il nome di Bioshock? Soprattutto dopo essere stati in gita su quella magnifica e svolazzante Columbia ed aver amato e sperato in un ritorno della città sottomarina più inquietante e fantastica che il panorama ludico ricordi? Eccoci accontentati, Ken Levine, il geniale game designer della saga, ci propone il primo e vero DLC di Bioshock Infinite: un particolare ritorno in quel di Rapture, tra plasmidi, skyhook, inquietanti scoperte e verità nascoste.
Ritorno nelle profondità
Una nuova storia ha inizio, anche se probabilmente un nuovo squarcio sarebbe più corretto, una storia divisa a metà, perché come ben saprete questo DLC di Bioshock: Infinite, intitolato Burial at Sea, è suddiviso in due distinti episodi. Nel primo guideremo l’affranto e problematico investigatore Booker DeWitt, mentre nel secondo vestiremo per la prima volta i panni di Elizabeth, anche se ancora non ci è dato sapere come si snoderà l’avventura senza combattimenti, o se ci saranno, ed allora sarà bello, magari, notare la differenza di gameplay tra Booker ed Elizabeth.
Tornando a Burial at Sea – Episode One, l’intrigante storia messa in scena da Irrational Games inizia negli uffici di Mr DeWitt che affranto nei suoi tormentati ricordi viene interrotto da una stupenda ragazza dai capelli neri che lo assolda per ritrovare una bambina di nome Sally. Inutile dire che dopo una accurata ricerca nella nuova Rapture ed un inizio abbastanza monotono, l’azione si sposterà negli oscuri bassifondi della città sommersa di Andrew Ryan e nei quali ci faremo strada tra i primi ricombinati ed altre minacce. L’ormai attempato ma funzionale sistema di combattimento già visto in Infinite viene qui riproposto al gran completo con tanto di skyline e skyhook: binari sospesi che ci permetteranno di spostarci in estrema agilità e velocità fra i più livelli di Rapture.
Anche Elizabeth dal canto suo coprirà un ruolo più che fondamentale nel corso della vicenda, oltre al suo essere molto intrigante la ragazza saprà aiutarci in più di una situazione grazie alla sua capacità di aprire varchi in altre dimensioni, fornire Vigor (ora ritornati Plasmidi) e munizioni, o aprire serrature quando ve ne sarà l’occorrenza. Insomma, tutto ciò che abbiamo visto ed assaporato in Bioshock: Infinite lo troviamo riproposto e consolidato in questo DLC dalla durata (ahinoi, NdR) abbastanza blasfema: girovagando per ogni oscuro anfratto ci abbiamo impiegato circa 2 ore per completare il tutto. “Tutto” che si traduce in: cercare i pochi segreti sparsi (tra i quali non mancheranno i Kinetoscopi), potenziare le nostre armi, armature, plasmidi e porre fine alle vicende di Burial at Sea – Episode One. A proposito, in questo DLC sono stati introdotti una nuova arma ed un nuovo plasmide: il primo è una sorta di forno portatile in grado di trasformare i bersagli colpiti in vere e proprie bombe ad orologeria, mentre il secondo permette di gelare gli avversari e di creare passaggi ghiacciando getti d’acqua. Ovviamente non mancheranno dieci nuovi obiettivi giocatore, i quali però non si discostano particolarmente da quelli visti in Bioshock: Infinite.
Un vero peccato, ed è quasi un tormento non capire il perché suddividere questo DLC in due capitoli: forse avrebbe giovato altamente all’intera produzione rilasciare i due capitoli in una sola volta e non solo per la durata, ma anche per quanto riguarda il prezzo. Stiamo parlando dei 15 euro ad episodio (acquistato singolarmente), anche se fortunatamente Irrational Games ci ha dato la possibilità di sviare da tutto ciò grazie al season pass, il quale con “soli” 19 euro circa ci dà accesso a tutti i DLC rilasciati fino ad oggi, facendoci così risparmiare più della metà su di un prezzo veramente troppo elevato rispetto al contenuto offerto.
Ma passiamo a parlare di ciò che veramente è il palese pilastro dell’intero DLC, ovvero Rapture. L’ideologia della città sottomarina nel suo pieno vivere è veramente incredibile: si respira vita in ogni angolo con negozi pieni, luci sfavillanti, musica e feste in ogni dove. I primi passi in questa nuova veste della città immaginata e costruita dal visionario Andrew Ryan hanno un sapore leggendario e molto noir, come del resto anche i due protagonisti rivisitati per l’occasione. Abbandonati gli austeri cunicoli del primo Bioshock, ora la città si estende su spazi enormi, vetrate sul mare dove potremo notare gigantesche balene a pochi metri, squali e Big Daddy in piena verve lavorativa. Pensare che da lì a poco la catastrofe incomberà su di Rapture mette ancor di più i brividi e, con l’agitazione che sale, affrontare i temibili avversari ad alti livelli di difficoltà (torna la modalità 1999 anche qui) attraverso corridoi lunghissimi e luci al neon che proiettano inquietanti ombre è quanto di meglio potessimo chiedere al buon Levine, che ancora una volta sfoggia la sua verve creativa sia in ambito di story-telling che di design. Peccato che Burial at Sea non sia stato doppiato, ma solo sottotitolato in Italiano e, se avete giocato Bioshock: Infinite, ricorderete il doppiaggio da Oscar, forse uno dei migliori mai ascoltati in un videogames, così come la colonna sonora, ora purtroppo molto più pacata e meno incisiva.
IN CONCLUSIONE
BioShock Infinite: Burial at Sea - Episode One è un DLC dalla natura abbastanza controversa. Da una parte abbiamo le solite meccaniche, un gioco che ingrana piano piano, che dura veramente poco e non conclude nulla, lasciandoci con l'amaro in bocca almeno fino al prossimo episodio. Dall'altra, sebbene una valutazione obiettiva richiederebbe anche di aver giocato al secondo episodio per poter apprezzare appieno la genialità di Levine che anche in questa espansione esce al di fuori dei canoni regalandoci una Rapture bellissima e più viva che mai, una storia intrigante al punto giusto. Purtroppo l'uscita in due parti ci costringe ad una recensione per parte e forse è questa la più grande pecca di Burial at Sea, ovvero essere diviso in episodi, fattore che mette in gran risalto la scarsa longevità, il prezzo veramente troppo alto (senza acquisto del season pass) ed un plot narrativo che per essere apprezzato appieno necessita per forza di cose del secondo episodio. ZVOTO 6.5