CONTRO: Qualche piccolo caricamento in game; Tecnicamente ottimo, ma non perfetto.
GENERE: Avventura – FPS
GRAFICA: 9,8
SONORO: 9,5
DIVERTIMENTO: 9,7
LONGEVITA’: 9,2
VOTO: 9,8
Le aspettative intorno a BioShock Infinite erano enormi. Dopo la nascita della saga nel lontano 2008, i primi due capitoli sono riusciti a catturare una grandissima parte dei videogiocatori di tutto il mondo. Trama profonda, idee di gameplay innovative, carisma dei personaggi e l’atmosfera degli ambienti hanno reso indimenticabili BioShock e Bioshock 2. Gli Irrational Games all’epoca riuscirono a creare una delle ambientazioni più affascinanti di sempre: Rapture, metropoli costruita sul fondo dell’Oceano Atlantico, e luogo in cui si sono svolti i fatti dei primi due episodi.
Con l’arrivo del terzo capitolo, il formidabile Ken Levine (già director dei primi Bioshock) decide di stravolgere del tutto storia e ambientazione, abbandonando Sorelline, Big Daddy e Rapture.
Stati Uniti, 1912. Bioshock Infinite narra le vicende di Booker DeWitt, ex agente caduto in disgrazia e sommerso dai debiti. L’uomo viene incaricato per una missione da ignoti committenti, “portaci la ragazza – gli dicono – e annulla il tuo debito”. Senza particolari dettagli sulla missione, Booker inizia il suo viaggio alla ricerca della misteriosa ragazza, Elizabeth. L’avventura comincia come in passato ai piedi di un faro, ed è proprio in quel luogo che il nostro protagonista dovrà raggiungere la città in cui è rinchiusa la fanciulla. Columbia, una metropoli volante situata tra le nuvole, che rovescia del tutto la prospettiva dei primi capitoli della serie, e sorprende perché riesce nell’impresa: superare Rapture.
Il primo impatto visivo con Columbia è qualcosa che difficilmente si dimentica. Artistica, prorompente, magica, viva, curata in un modo che rasenta la follia, palazzi che cambiano posizione, cortei, campane, abitanti chiacchieroni, dirigibili, navette volanti, tutto è perfetto e coloratissimo.
A Columbia il potere è caduto nelle mani del “profeta” Comstock, un fanatico ossessionato dalla purezza e dalla corruzione che regna sulla superficie terrestre. Comstock ha plasmato una società gerarchica, rigidamente ostile verso qualsiasi minoranza etnica, ma gli oppressi si sono uniti ed hanno formato il gruppo armato della Vox Populi, scatenando una vera e propria guerra civile tra oppressori ed oppressi. Al centro di tutto questo ci sarà appunto Booker DeWitt che dovrà, non solo portare in salvo la ragazza rinchiusa in una gigantesca torre sorvegliata da una grossa creatura alata, ma dovrà anche fare luce sui veri misteri di Columbia, tanto bella ma tanto oscura.
Le novità del gameplay sono diverse, sviluppate “ad hoc” con la struttura di base della città fluttuante. Booker sarà infatti in grado di usare le enormi rotaie che circolano per i celi di Columbia, e di sfruttarle a suo vantaggio: gettandosi sui nemici e cambiando posizione in maniera veloce e imprevedibile. E per ogni FPS che si rispetti non mancano le moltitudini di bocche da fuoco: Booker può contare nella mano destra su pistole, fucili, cannoni, mitragliette, lanciarazzi ed altro ancora. Mentre nella mano sinistra, già come accadeva nei precedenti capitoli, il protagonista controllerà 8 tipi di Vigor differenti (equivalenti dei plasmidi), come la possibilità di dare fuoco ai nemici, di lanciarli in aria, di elettrizzarli, tutti alimentati dai Sali, anziché dall’Adam. Ma la parte più azzeccata e innovativa del gameplay è senza ombra di dubbio Elizabeth. La ragazza vi accompagnerà per quasi tutta la durata dell’avventura, aiutandovi in maniera netta ed efficace. Elizabeth non solo è capace di cavarsela da sola, ma con lei al vostro fianco sarete sempre provvisti di salute, sali, munizioni e monete, che in ogni momento di necessità vi lancerà senza particolari problemi. La fanciulla sarà inoltre in grado di aprire degli “squarci”, spettacolari portali spazio-temporali, che si dimostreranno utilissimi nel offrire coperture, munizioni o addirittura alleati robotici.
La durata dell’avventura si aggira intorno alle 10-12 ore, a cui vanno aggiunti tantissimi collezionabili da trovare, ed una particolare difficoltà chiamata 1999 che metterà a dura prova i giocatori più abili e in cerca di sfide.
La varietà dei nemici è molto buona. Nel corso dell’avventura incontreremo, oltre ai semplici soldati di Comstock, personaggi con diversi poteri: come ad esempio l’incendiario, il corvo, il patriota, oppure l’Handyman, un gigantesco uomo-robot le cui cariche violente ricordo parecchio i Big Daddy.
Il comparto sonoro è forse meno acclamato dei primi due capitoli, ma riesce comunque a fare la sua parte egregiamente con musiche emozionanti, affascinanti e a tratti ironiche. Il doppiaggio in italiano se la cava piuttosto bene, così com’era già accaduto in passato.
GIUDIZIO: Spesso il termine “capolavoro” viene usato con troppa frequenza, ma definire BioShock Infinite come un capolavoro è forse poco. Il terzo capitolo sviluppato dai brillati Irrational Games, dimostra quanto i videogiochi possano avvicinarsi all’arte e ridefinirne il concetto stesso. Infinite non è un semplice FPS, è un’avventura maestosa e brillante che vi lascerà senza fiato. Non perdetelo per nulla al mondo.
http://www.youtube.com/watch?v=DzBGznwjp6U