Birdman

Da Stefano Borzumato @sborzu

Lo so... Lo so: in molti aspettavano questa mia riflessione sul film prima di decidere se recarsi o meno al cinema a vederlo.

Ma... Non è stata colpa mia.

E' stato un periodo difficile.Ho forato. Sono rimasto senza benzina. Non avevo i soldi per il taxi. C'è stata una tremenda inondazione... Le cavallette! Non è stata colpa mia!E punto a rimediare immantinente.Che tipo di film è Birdman?! Cerchiamo di vederlo insieme. Al solito, senza spoiler.


Cominciamo dalla fine: è un film che ha vinto l'Oscar come miglior film nonché per la regia, la sceneggiatura originale e la fotografia.E' questo un assoluto indice di qualità? No. Ma in questo caso, a mio avviso, quelli dell'Academy ci hanno preso. E' senz'altro film che riconcilia con la settima arte, a prescindere da come lo si voglia vedere.Eehhh... Ma c'è un unico piano sequenza!I detrattori... Che gente! Partendo dal presupposto che pure Cristo non aveva solo fans al seguito, trovo la tecnica del piano sequenza una figata senza eguali, se trattata con la maestria diInarritu! Il ritmo che conferisce alla storia assume toni spettacolari, quasi pari agli effetti speciali dei blockbuster di Marvel e DcComics. Qui, però, non ci troviamo davanti a un fumettone ma a una piece teatrale di prim'ordine.E' vero che anche qui si sviluppa una sorta di dualismo tra il supereroe e il suo alterego, come già nel teatro greco accadeva, ma questo è esclusivamente un artificio retorico volto a definire un'analisi introspettiva. Chi siamo noi, al dunque? L'immagine florida che il mondo ci rende, o quella depressa restituita dallo specchio quando rimaniamo soli a riflettere e a compiangerci?Eehhh... Ma c'è un unico piano sequenza!E' vero, ma il cast è notevole. Su tutti spiccano il Riggan Thompson di Michail Keaton (il primo Batman dell'era moderna) che vira dalla commedia alla tragedia con soave sapienza; e il boriosoMike Shiner di Edward Norton, che consente all'attore di recuperare punti dopo l'interpretazione di Hulk. Non tutti gli eroi vengono per nuocere...Eehhh... Ma c'è un unico piano sequenza!E' vero, ma la storia del riscatto sociale di Rinnegan prende vita fotogramma dopo fotogramma proprio grazie a questa benedetta tecnica registica.Il colpo di scena finale, che eviterò di anticipare, è assimilabile a quello della premiazione: inatteso. Fantastico. Spettacolare. Con buona pace del triste Boyhood. Cosa è vero? Cosa non lo è?Come Rinnegan assurge a ruolo divino nell'ultima scena, così l'Academy non ha potuto evitare di inchinarsi a questo film divertente, ironico, piacevole da guardare e  mai scontato: due ore di puro intrattenimento.Eehhh... Ma c'è un unico... E basta, no?!

Nel teatro si vive sul serio quello che gli altri recitano male nella vita.- Eduardo De Filippo


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