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Birkenstock vs Betula

Creato il 20 giugno 2013 da Clotrash @clotrash
Dunque, era da un po' (un po' tanto, lo confesso: dalla scorsa estate) che avevo adocchiato ai piedi della gente un sandalo di quelli che il buon gusto e la moda avevano tassativamente proibito in secoli di repressione e che credevo ormai sinceramente belli che estinti dalla faccia della Terra, o almeno relegati in un lontano e vergognoso periodo buio dell'umanità. Io invece li ho sempre un po' adorati di nascosto, stando bene attenta a tenere il mio amore segreto al mondo e forse anche a me stessa. Si dà il caso che invece - vuoi per la suola ortopedica di sughero che fa très ecologique, vuoi per il fatto che metterli professasse un indomito e ardito sentimento anticonformista alla "me ne sbatto se vi fanno cagare" che ormai va tanto di moda - sono stati recentemente resuscitati e proclamati idolo delle calzature estive dalla inarrestabile e proliferante massa di radical chic fashion-addicted.
I sandali in questione - probabilmente ci sarete arrivati - sono i famosi Birkenstock, simili a quelli che si trovano alle bancarelle ma con un costo più o meno otto volte superiore (marciano sul fatto che sono ortopedici e con cinturino in vero cuoio). 80 euro un paio di infradito. Il mio primo pensiero è stato "te lo scordi", il mio secondo pensiero è stato "però mi piacciono", e il mio terzo pensiero è stata in realtà una botta di culo: grazie alle daily-mail di Privalia ho scoperto l'esistenza di una marca italiana: Betula licensed by Birkenstock, che ha prodotto i suoi propri modelli ispirati alla stessa linea. Praticamente identici ma con cinturino in finta pelle, e decisamente più abbordabili: il modello che piace a me (e che ho comprato qui in color testa di moro; mi deve arrivare) costa sui 30 euro.
Birkenstock vs BetulaBirkenstock vs BetulaBirkenstock vs Betula
Birkenstock vs Betula
Birkenstock vs Betula
Birkenstock vs Betula
Siccome non le ho ancora provate materialmente, per ora mi limito al giudizio estetico/economico positivo e lascio ai posteri (o a una me stessa di dieci/dodici giorni più vecchia) l'ardua sentenza, e torno invece sulle sudate carte, che gli esami incalzano e la sessione estiva - si sa - non perdona.

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