Biro d’acciaio.

Creato il 02 novembre 2013 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

Nei massimi poteri,di governo o di colossi industriali,spesso la stampa si affianca a diffondere dati e informazioni pilotate.

Succede con Berlusconi e i suoi giornali,televisioni e giornalisti accondiscendenti.

Accade pero’ che a Taranto,l’Ilva,armeggi attorno ad un principio fondamentale:la verita’.

La  fa sua,a suo modo,e grazie alla compiacenza della stampa locale e di alcuni giornalisti,raggira notizie e informazioni circa le denunce e le conseguenza legate alla sua produzione.

E cosi’ il gip di Taranto,ci narra che Girolamo Archina’ la voce del siderurgico,sotto spoglie false di un certo Angelo Battista,esperto ambientalista,scriveva sul Quotidiano di Taranto guidato dal direttore Putzolu,di come fossero infondate le denunce dell’Arpa circa il berillio nei giardinetti al quartiere Tamburi.

All’epoca il sindaco Stefano emise un’ordinanza di chiusura di tali zone contaminate e Assennato,direttore dell’Arpa,ando’ su tutte le furie dicendo che forse era esagerata tale decisione.

Torniamo a Archina’,il quale vedendo lo scontro tra Arpa e Assennato,con il solito Battista fasullo,ingaggia una lotta sugli organi  di stampa per screditare Stefano.

Alla fine,grazie alle intercettazioni telefoniche,si verra’ a sapere che i Riva sapevano del finto esperto ambientalista,che il giornalista del Quotidiano acconsentiva affinche’ fossero scritti falsi articoli su cio’ di cui veniva accusata l’Ilva e che,l’azienda genovese,spinse emittenti televisive locali,Studio 100,a creare una specie di rete pubblica televisiva a favore del pensiero Ilva.

Insomma a Taranto,si formo’ una situazione dove i cittadini,leggendo o ascoltando la televisione,venivano forviati secondo logiche aziendali di comodo.

Una regia molto insistente da parte dei Riva,i quali adottarono misure mediatiche corrotte che potevano andare a colpire persone,enti e stampa nemica.

Un fuoco incrociato,dove alla fine noi cittadini comuni,per cercare la verita’ come sempre,dobbiamo appellarci a informazioni provenienti da zone ambientaliste,giornalisti bravi e preparati,e la rete unica e sola via per approfondire e sapere cio’ che avveniva sul territorio jonico.

Adesso il filone Ilvagate non si ferma e,dopo le misure del gip di Taranto dei giorni scorsi che hanno chiamato in causa anche il sindaco Stefano e il governatore della Puglia Vendola,Taranto si aspetta giustizia e chiarezza.



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