L’inchiesta/sondaggio “Bottom-up – La parola alle imprese” è in pieno svolgimento e la partecipazione degli imprenditori è molto consistente. Con alcuni temi scottanti e purtroppo costanti, che provocano tra gli intervistati sentimenti diffusi di rabbia e sfiducia. “La concorrenza sleale di alcuni, privi magari di certificazioni di qualità e sicurezza richieste dalla legge” ci dicono diversi imprenditori “alimenta una corsa al ribasso per ottenere una commessa, un conseguente abbassamento dei prezzi e della qualità del lavoro, fino all’impossibilità di pagare i dipendenti e all’uscita dal mercato di chi vuole fare le cose rispettando le leggi”.
Foto di Ricardo Francone
Il titolare di un’azienda del distretto del granito ci ha raccontato di aver dovuto licenziare i suoi dipendenti per questo motivo. Con evidente disperazione perché “i lavoratori, soprattutto se padri di famiglia devono essere pagati abbastanza”. Ma non è stato il solo, se è vero che nel settore in 10 anni si è passati da 2000 occupati a soli 500!
Anche i clienti delle aziende appaiono confusi e disorientati: “se c’è concorrenza sleale” dicono in tanti, “il prodotto che vale diventa come quello che non vale e l’unica differenza la fa il prezzo ma senza alcuna attenzione alla qualità”.
Gli imprenditori, che rischiano sempre in prima persona, oggi si trovano in uno stato di grande disagio personale, perché devono rivedere al ribasso le proprie prospettive di crescita e ridimensionare lo stile di vita: “Si sta tornando indietro … le spese sono troppe e il costo del lavoro è troppo alto. In queste condizioni non possiamo reggere” è la constatazione di un artigiano olbiese.
In questa situazione, le istituzioni sono percepite distanti e inadeguate a sostenere le imprese più meritevoli, soprattutto quelle che scelgono di operare nella legalità. Diversi intervistati si sentono vittime di un sistema paradossale: “burocrazia opprimente” da un lato e “mancanza totale di controlli mirati” dall’altro.
Una richiesta comune è ben riassunta nella risposta di un impiantista della provincia: “bisogna premiare chi lavora bene e cercare di ostacolare chi non è in regola, perché il nero ci sta rovinando. Solo facendo rispettare le leggi a tutti, potremo affrontare efficacemente questa crisi”.
Raccontateci anche la vostra esperienza. Un cordiale saluto.