Magazine Diario personale

Bisogno di crescita e libertà di scelta

Da Postpopuli @PostPopuli

di Claudia Boddi

Dopo aver letto un post di Simone Provenzano nella rubrica “Psiche&Anima”, sono rimasta particolarmente colpita da uno dei concetti cui lui ha accennato, ossia il bisogno di crescita. Nell’articolo, si è concentrato sulla necessità di allargare le nicchie personali e di metterle in comunicazione fra loro per espandere i propri spazi, in una sorta di manovra atta a crearsi un’area d’azione soddisfacente, una sorta di garage confortevole e sicuro dove lasciare tranquillamente la nostra macchina, come nel suo esempio.

BISOGNO DI CRESCITA E LIBERTÀ DI SCELTA

foto Gianni Quilici – recensione.blogspot.com

Riflettevo sulla grande verità che sta alla base di questa suggestione. Credo che il bisogno di crescita equivalga al bisogno di sentirsi persone libere e che per realizzarlo sia necessario consentirsi spazi di intervento ampi, autorizzarsi a concepire orizzonti aperti, allargare le nicchie appunto. Libertà di scelta. Generalmente, l’essere umano in quanto tale tende ad attaccarsi a quello che conosce, ai percorsi già battuti e spesso agisce per emulazione, riproducendo un modello precedentemente sperimentato. Nella maggior parte dei casi, riproponiamo nelle nostre relazioni adulte quello che abbiamo esperito in famiglia: il nostro modo di andare nel mondo deriva inevitabilmente da quello e prenderne le distanze per diventare individui indipendenti spesso non è semplice. È complesso infatti, soprattutto in certe fasi dell’esistenza, distinguere quali siano realmente i nostri bisogni da ciò che invece è specchio dei bisogni dei nostri familiari, le nostre priorità e aspettative dai loro desideri e inclinazioni. Se mettiamo ancora più a fuoco, vediamo come lo stesso meccanismo si riproduca anche a un livello più macroscopico e come coinvolga i sistemi valoriali che ci vengono imposti dalle società in cui siamo inseriti. Altrettanto complesso risulta, soprattutto in alcune circostanze, svincolarsi da ciò che l’esterno si aspetta da noi: andare controcorrente o fare scelte impopolari riveste infatti una delle sfide più significative per ognuno di noi perché il bisogno di approvazione e il senso di appartenenza sono due pilastri fondamentali per la costruzione dell’identità personale. Sentirsi contenuti da una cornice sociale e riconoscersi in certe prassi è una necessità pressoché primaria, alla quale è difficile sottrarsi.

Allargare le nicchie interiori serve a consentirsi preferenze personali, a tracciare strade nostre, a essere persone libere. Non è un concetto banale, né facile da esprimere perché ognuno di noi è costruito in maniera diversa ed è naturale procedere nel corso della vita sul solco già seminato, lo facciamo sempre, in maniera inconscia, senza rendercene nemmeno conto. Quello che è importante tenere presente è che esistono molte alternative e ciò che auspicabile è che la via che decidiamo di percorrere sia sempre figlia di una scelta libera e consapevole, nella direzione della pienezza individuale. Non dico che sia un processo indolore né che sia deprecabile il fatto di scegliere una via piuttosto che un’altra: tutto ha un prezzo ed è più che comprensibile che, in certi casi, non si abbia voglia di stare troppo a riflettere, c’è bisogno di agire, di produrre e di rispondere alle esigenze concrete che ci vengono imposte dalla vita quotidiana.

Per crescere e ampliare le nostre nicchie non c’è bisogno di rovesciare gli equilibri ai quali ci sentiamo di appartenere o di stravolgere il nostro modo di vivere. A ben guardare, basta poco: è possibile autodeterminarsi anche nel piccolo delle nostre routine. Si tratta di prospettive, traiettorie mentali che possono segnare la differenza sulla qualità della vita e delle relazioni che viviamo. Non avere paura fa paura, ma il piacere che deriva dal potersi permettere di essere quello che si è realmente vale il brivido che si prova quando ci spenzoliamo sull’orlo del cambiamento. Per pur piccolo che sia.

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