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Bitcoin rischia il flop per via di un “bug”

Creato il 09 novembre 2013 da Paolo Dolci @capn3m0

Bitcoin rischia il flop per via di un bugEra solo di pochi giorni fa la notizia, riportata anche da Websec.it in questo articolo, del debutto in territorio canadese del primo ATM di Bitcoin, la moneta virtuale che larga diffusione aveva trovato su internet negli ultimi anni.

Adesso, tutto sembra essere finito : la “rivelazione” Bitcoin, infatti, potrebbe essere giunta al capolinea.

Secondo quanto dichiarato dai ricercatori della Cornell University, esisterebbe un bug legato al “mining”, ovvero alla generazione di nuove monete virtuali, che potrebbe addirittura portare al collasso dell’interno sistema Bitcoin.

Pare, infatti, che sia in aumento il numero degli utenti che, grazie ad una buona conoscenza del sistema in questione, hanno modificato i loro PC in modo da fargli generare Bitcoins a ripetizione.

Ma qual è il nocciolo della questione?

Semplice: questo procedimento che apparentemente potrebbe sembrare fraudolento, in realtà, non lede in alcun modo le regole imposte da Bitcoin e, quindi, ha tutte le carte in regola per continuare ad esistere, causando, come ben capirete, un grosso “buco” nei guadagni dell’azienda.

Come se non bastasse, tanto per gettare un altro po’ di benzina sul fuoco, ci sono state anche parecchie lamentele per quanto riguarda i numerosi disservizi relativi ai coupon sconto; pare, infatti, che gli utenti incontrino molte difficoltà nell’ottenere rimborsi, sia che essi vegano versati in denaro sonante o in ulteriori coupon. 

La grande “cordata” dei miners, così come spiega il professor Emin Gün Sirer, rappresenterebbe un vero e proprio tallone d’Achille per Bitcoin, dato che questa alleanza potrebbe tranquillamente generare una quantità di monete virtuali molto più imponente di quella che in realtà spetterebbe loro, garantendsi, così, una posizione di “supremazia” sull’intero sistema.

Per quanto riguarda la possibile soluzione a questa problematica non da poco, gli stessi ricercatori della Cornell University propongono di cambiare la modalità attraverso la quale è possibile generare Bitcoin, in modo tale che ciascun miner non possa garantirsi più del 25% della possibilità di generazione totale.


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