Magazine Blog

Bite My Lip And Close My Eyes, Take Me Away To Paradise

Da Julesdufresne

Oggi -curiosamente-  non ho molta voglia di scrivere, quindi vi delizierò con un piccolo numero di graziose rappresentazioni grafiche che risalgono alla settimana appena trascorsa. Vi prego di notare il mio amore sconfinato per le grandi campiture lo strumento Secchio di Paint, è un dettaglio che vi tornerà utile quando i vostri figli staranno studiando per la verifica di storia dell’arte sugli anni ‘10 e vi chiederanno delucidazioni sul complesso stile dufresniano. Non dite che non vi avevo avvertiti.

IL MODELLO OLIGOPOLISTICO APPLICATO ALL’UNIVERSO DEI BLOG DI OUTFIT

Bite My Lip And Close My Eyes, Take Me Away To Paradise Ecco, questa è una delle due conseguenze del fatto che la titolare trascorra la pausa pomeridiana dallo studio della Microeconomia vagolando per fèscion blogs di ogni ordine e grado. La seconda è il fatto che alcune delle pagine del mio libro di economia siano impreziosite da graziosi sbaffi di smalto color puffo di H&M. Per scontornare la sagomina dell’Armadillo Shoe ho impiegato una quantità di tempo semplicemente vergognosa, quindi sarebbe carino da parte vostra apprezzare lo sforzo – grazie!

BOYS WILL BE BOYS

Bite My Lip And Close My Eyes, Take Me Away To Paradise

(Cliccando sulla figura si apre più grande)

Il grafico che vado a presentarvi non è farina del mio sacco, bensì è opera del mio (in)degno consorte Billy Pilgrim, che l’ha disegnato nell’ambito di un vasto quanto inutile tentativo di giustificare l’incauta ammissione di aver elevato, nel corso dell’Anno Domini 1997, quella specie di pipistrello basito che è Natalie Imbruglia al rango di protagonista di fantasie masturbatorie. Numerose fantasie masturbatorie, leggete, lo ammette lui stesso:

(4.18) Billy Pilgrim: ok, la mia prima cotta
(4.18) Billy Pilgrim: http://www.youtube.com/watch?v=dEUrw3b85r4
(4.18) Billy Pilgrim: e TANTISSIME seghe.

Bite My Lip And Close My Eyes, Take Me Away To Paradise

Il senso del grafico è che sì, ok, lui si ammazzava di seghe pensando alla tizia di Torn nella stessa fascia d’età in cui io avevo fantasie erotiche dettagliatissime ed estremamente ricche dal punto di vista dei dialoghi su Keith Richards e Mick Jagger circa 1978, però il mio quoziente di originalità e fighitudine è rimasto invariato da allora mentre il suo cresceva esponenzialmente, il che è falso. Falsissimo. Soltanto perché a me la musica degli anni ‘80 fa tendenzialmente schifo non significa che sia una personcina banale, ecco.

Morale della storia: io ho ragione, il ragazzo ha torto, le orecchie di Natalie Imbruglia la fanno sembrare reduce da un bruttissimo incidente con un paio di ferri da stiro arroventati e la titolare, se fosse stata viva negli anni ‘70, avrebbe combinato sfaceli. Alla prossima!

Bite My Lip And Close My Eyes, Take Me Away To Paradise

(Foto di repertorio: Jagger, Dufresne, Richards)



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines